Come funziona la macchina dei permessi retribuiti per i lavoratori

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I contratti di lavoro dipendente prevedono generalmente un orario lavorativo ben preciso cui i lavoratori devono attenersi. La retribuzione dei subordinati è infatti proporzionale alle ore effettivamente lavorate, oltre alla qualifica indicata nel contratto.

Questo principio è stabilito dall’articolo 36 della Costituzione e quindi seguito dai CCNL e dagli accordi tra dipendenti e datori di lavoro. Se quadri e dirigenti beneficiano di forme di flessibilità, i contratti di operai e impiegati prevedono una rigida osservanza degli orari lavorativi. Per questo motivo, molti datori di lavoro utilizzano appositi sistemi per monitorare gli orari di inizio e fine lavoro dei dipendenti. In questo articolo analizzeremo come funziona la macchina dei permessi retribuiti sulla base delle tutele previste dalla normativa.

Le modalità

I contratti di lavoro dipendente prevedono diverse modalità per fruire di ferie e permessi retribuiti. Questi ultimi consentono ai lavoratori di ridurre il proprio orario lavorativo in accordo con il datore di lavoro. In questo modo ai dipendenti è consentito un miglior bilanciamento tra attività professionale e gli impegni della vita privata. Ogni contratto di lavoro prevede un determinato numero di ore di permesso retribuito, analizziamone alcuni.

Il permesso più comune è detto ROL, ossia riduzione dell’orario lavorativo. Si tratta della facoltà di fruire di un certo numero di ore in funzione del contratto e dell’anzianità del dipendente. Se un dipendente non esaurisce le ore di permesso annue previste dal contratto, il datore di lavoro dovrà corrispondere un indennizzo. Alcune aziende che adottano la flessibilità, prevedono anche la banca ore di cui abbiamo trattato in un recente approfondimento.

Come funziona la macchina dei permessi retribuiti per i lavoratori

Abbiamo analizzato come funziona la macchina dei permessi retribuiti per i lavoratori, ed in particolare ROL e banca ore. Questi diritti dei lavoratori non prevedono alcuna giustificazione da addurre all’azienda, la quale deve concedere quanto richiesto nei limiti contrattuali. Esistono però ulteriori permessi retribuiti che necessitano di un preciso giustificativo.

Si tratta, ad esempio, dei permessi per le donazioni di sangue o midollo che richiedono una certificazione dell’ospedale o del centro trasfusionale. Chi subisce un lutto può chiedere il relativo permesso di tre giorni dal lavoro presentando il certificato di morte del familiare. Il matrimonio consente di fruire di ben due settimane di permesso, mentre la durata è variabile per chi svolge cariche pubbliche. Anche le attività sindacali, elettorali o la frequenza di cicli di studio consentono di ottenere specifiche riduzioni dell’orario lavorativo.