Nella Legge di Bilancio 2021 è previsto un passaggio che riapre la possibilità di ricevere l’indennizzo commercianti. Possono accedere i contribuenti che hanno chiuso l’attività commerciale e “rottamato” la licenza al comune. Questo significa che spetta solo a coloro che hanno cessato definitamente l’attività commerciale. Analizziamo cosa è cambiato per l’indennizzo di 516 euro al mese fino al pensionamento, ripreso nella Legge di Bilancio 2021.
Contributi più cari per i commercianti dal 1° gennaio 2020
L’indennizzo commercianti consiste in un assegno per il 2020 di 515,58 euro al mese. È erogato fino alla maturazione dei requisiti anagrafici della pensione di vecchiaia. I requisiti richiesti per poter accedere alla prestazione sono vari. È possibile consultare qui tutti i requisiti per accedere alla prestazione.
La modifica intervenuta nella Legge di Bilancio 2021 serve a sbloccare il fondo (art. 5 del D.L. n. 207/1996) per le domande a partire dal 30 novembre 2019. Il blocco dell’indennizzo è stato annunciato con il messaggio INPS n. 2347 del 5 giugno 2020.
La nota precisava che, in base all’ultimo monitoraggio, che evidenziava lo squilibrio del Fondo e in via prospettica, non era possibile evadere il pagamento delle prestazioni.
Indennizzo di 516 euro al mese fino al pensionamento, ripreso nella Legge di Bilancio 2021
La Legge di Bilancio 2021 ha previsto un’integrazione del Fondo per risolvere il problema, con un aumento della aliquota contributiva aggiuntiva per finanziare il fondo.
Infatti, l’aliquota aggiuntiva aumenterà dall’attuale 0,09% allo 0,48% e, quindi, l’aliquota compressiva, dovuta per gli iscritti alla gestione commercianti, dal 24,09% salirà al 24,48% nel 2022.
L’indennizzo commercianti esiste da molti anni, ed è stato rinnovato nelle varie Legge di Bilancio. Nel 2019, inoltre, è reso stabile e non è più soggetto a proroga. Però la crisi economica dell’Italia con la chiusura di molte attività ha reso il fondo incapiente. Ed è per questo motivo che la Legge di Bilancio 2021 ha previsto l’innalzamento dell’aliquota contributiva aggiuntiva.