Come noto, la curva dei rendimenti può costituire un ottimo strumento previsivo di analisi.
Personalmente, ho ideato anche alcune particolari metodiche, che consentono di usarla per effettuare proiezioni sui mercati.
Tra gli eventi che, storicamente, ne hanno segnato l’importanza, il rilievo assunto nella predizione delle ultime crisi economiche ed azionarie statunitensi, ma anche due fenomeni tra loro alternati.
Prima l’individuazione di una crisi USA, e quindi mondiale, in tempi assolutamente insospettabili, prima che intervenisse la pandemia e tutto quel che ne è derivato.
Poi la ripresa della curva, ad indicare che la situazione era nuovamente prevista in positivo.
Curva dei rendimenti ottimista, ma quale tipologia di azienda ne beneficerà?
L’attuale configurazione della yield curve a stelle e strisce è rialzista su tutti i segmenti che la compongono.
Sicuramente un buon viatico per futuri progressi economici e finanziari, anche se intervallati da possibili fasi di stagnazione e rallentamento.
Ma qual è il segmento aziendale, o meglio, la tipologia di azienda che maggiormente ne potrà beneficiare?
Una verità aziendale sempre valida
Una verità economica che resta sempre valida, ed in ogni fase economica, è la seguente.
Il vero motore dell’economia è il denaro.
Affermazione che potrebbe anche sembrare banale.
Ma soprattutto in tempi di crisi non lo è, dimostrando tutta la rilevanza del principio che esprime.
Esistono, da questo punto di vista, due essenziali tipi di azienda.
La piccola o media azienda, spesso sottocapitalizzata, che non ha molta cassa, come si dice in gergo.
E che, quindi, deve ricorrere a fonti finanziarie, come le banche o, nel caso in cui sussistano i presupposti legali, ad emissioni obbligazionarie, per raggiungere un sufficiente capitale di funzionamento.
E la grande azienda, che invece ha molta cassa e, grazie alle proprie entrate, o alle risorse già accumulate, non necessita di capitale finanziario aggiuntivo.
Questo secondo tipo di azienda può, ad esempio, permettersi di realizzare anche degli errori di strategia e marketing, che comportino mancati introiti, tale e tanta è la liquidità, di cui dispone.
Fattore che, invece, manca al primo tipo di azienda.
Le conseguenze sui diversi tipi di azienda riconducibili alla pandemia
Cosa succede, quindi, quando si verifica una situazione, come l’attuale pandemia?
La grande azienda può spesso permettersi di attendere con una certa tranquillità la ripresa economica, che inevitabilmente verrà.
Proprio perché ha sufficienti risorse per stabilizzare la propria situazione, anche in caso di diminuzione degli introiti e di crisi economica.
Situazione che, invece, può mandare in seria crisi l’azienda che non abbia analoghe risorse. Proprio perché l’assenza di risorse finanziarie ad un determinato livello quantitativo, potrebbe compromettere la stabilità aziendale, che non può attendere il superamento di una fase di crisi.
Ecco, quindi, che mentre l’azienda con minori risorse rischia di venir fagocitata da una crisi, l’azienda con maggiori risorse (tipico caso quello della multinazionale) può cogliere, invece, le opportunità che ogni crisi rivela, e semmai assorbire lo spazio di mercato lasciato libero dalle aziende meno solide, che operavano nel medesimo settore.
Abbiamo quindi compreso, partendo da una curva dei rendimenti ottimista, quale tipologia di azienda ne beneficerà. Ovvero, perché le dimensioni finanziarie di un’azienda possono impattare in modi molto diversi sui destini della singola impresa, e come della ripresa, anticipata dalla curva dei rendimenti, possano beneficiare sopratutto le grandi aziende.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT“