I diritti di chi soffre di allergia

allergia al polline

Allergie stagionali, come quella al polline, o allergie permanenti, come quella alla polvere. Le più gravi in assoluto sono le allergie alimentari, che possono provocare shock anafilattico.

È importante conoscere i diritti di chi soffre di allergia. Sul luogo di lavoro ci sono normative stringenti. Primo fra tutti il D. Lgs 81 del 2008 universalmente noto come legge in materia di sicurezza. La legge prevede che venga valutato il rischio di sviluppo di reazioni allergiche nei luoghi di lavoro in cui si utilizzino determinati materiali.

Se il lavoratore risulta effettivamente esposto a un rischio troppo alto per la Corte di Cassazione non può essere licenziato. Il lavoratore, in quel caso specifico, ha avuto diritto al reintegro nel luogo di lavoro, perché non poteva perdere il posto per un problema connesso alla salute.

Si trattava in particolare della Cassazione sentenza 21710 del 2009.

I diritti di chi soffre di allergia

Le situazioni più gravi possono però verificarsi con le allergie alimentari. Anche in questo caso la legislazione ha fatto notevoli passi avanti.

A livello europeo è stata varata una complessa normativa relativa alla etichettatura dei prodotti. Primo requisito dell’etichetta è che sia esplicita e facilmente leggibile da parte di chi vada a fare la spesa. Anche le dimensioni degli ingredienti devono essere stampate con caratteri non troppo piccoli, per rispetto anche alle persone anziane.

L’elencazione dei possibili allergeni deve essere assolutamente completa. Deve, inoltre, contenere sia l’indicazione dello specifico ingrediente potenzialmente allergico che la categoria cui appartiene. Per esempio, si dovrà scrivere che l’alimento può contenere tracce di noci, frutta a guscio. Non basta scrivere che può contenere frutta a guscio. È evidente che chi è allergico alla nocciola non lo sarà magari alla noce.

L’elenco preciso degli ingredienti deve essere reso noto anche nei ristoranti, per consentire al cliente di scegliere in assoluta tranquillità e sicurezza.

Chi sa di essere potenzialmente allergico non deve acquistare prodotti artigianali privi di etichetta, magari affidandosi al rivenditore di fiducia. Qualora dovesse succedere, e dovesse svilupparsi una reazione allergica, il rivenditore è sempre responsabile.

La normativa parla di OSA, ovvero operatore del settore alimentare, responsabile del prodotto che mette in vendita.