Come chiedere il contributo a fondo perduto a partire da 1.500 euro alla Camera di Commercio 

Camera di Commercio

Gli Esperti di Proiezionidiborsa, nel presente articolo, esaminano il contributo a fondo perduto a seguito dell’art. 62 del decreto “Rilancio”. Le Camere di Commercio rivestono un ruolo cruciale per il territorio, rappresentando il principale coordinamento e tutela delle imprese. L’interesse generale è rivolto soprattutto alle PMI e alle tantissime micro imprese.

L’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio il nostro tessuto imprenditoriale e le Camere di Commercio hanno cercato di interpretare il loro ruolo al meglio. Come chiedere il contributo a fondo perduto a partire da 1.500 euro alla Camera di Commercio?

Il via libera governativo nel D.L. “Cura Italia”

Il contributo in questione trova la sua ragione nel supporto finanziario in termini di rimborso di costi e oneri non oggetto di altri incentivi, agevolazioni. È stato favorito dallo stesso Decreto “Cura Italia” a cui si riferisce nell’art.62 del Decreto “Rilancio”.

Si prevede, in sostanza, che le Camere di Commercio possono avviare azioni indirizzate a contrastare le difficoltà economiche da emergenza Covid. L’intervento più comune è stato quello di favorire la tenuta della liquidità attraverso l’abbattimento dei tassi di interesse e degli oneri derivanti dai finanziamenti.

Ovvero, a fronte della concessione di finanziamenti garantiti da Medio Credito Centrale, si retrocede tutto o parte dei costi del finanziamento. Quindi, come chiedere il contributo a fondo perduto a partire da 1.500 euro alla Camera di Commercio?

Come inoltrare la richiesta

Innanzitutto bisogna verificare se la propria Camera di Commercio ha attivato l’aiuto in parola. In quasi tutte le province sono stati pubblicati bandi a partire dal mese di aprile.

In genere, il bando prevede l’erogazione di un contributo “una tantum” finalizzato a coprire gli interessi sui finanziamenti recanti destinazione sia liquidità che d’investimento. Il contributo va dal 80% al 100% degli oneri.

Più precisamente, rientrano i finanziamenti concessi ai sensi della lettera m) e lettera n) del D.L. 8 aprile 2020, nr. 23. Orbene, l’unica differenziazione tra enti può essere quella dell’importo massimo della concessione.

Mediamente, invece, il contributo massimo concedibile, può variare dagli euro 1.500 della CCIAA di Salerno agli euro 4.000 della CCIAA di Treviso Belluno. La domanda va inoltrata online con firma digitale. Attenzione alle scadenze, diversi bandi hanno come termine ultimo il 30 novembre.

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