I mercati riprendono fiato. La view degli analisti

piazza affari

Dalla vigilia del voto in poi (ma forse anche prima) gli analisti avevano una sola certezza: volatilità. Una volatilità che si sta presentando proprio in questi momenti. Dopo la corsa di queste ultime ore, sull’onda di una vittoria di Biden, i mercati riprendono fiato. Infatti, nonostante le minacce di Trump, appare sempre più netta la vittoria del democratico.

Tra l’altro i ricorsi del tycoon non sono non riescono ad essere supportati da prove forti, ma vengono rigettati sempre più spesso dai tribunali federali. Le Borse lo avevano intuito in anticipo, come spesso fanno. Ecco spiegato, dunque, il rally di queste ore. Ma, come sappiamo, ogni corsa ha un suo termine. O per lo meno uno stop, utile per fare il punto della situazione.

I listini internazionali

Ecco allora che, mentre i mercati riprendono fiato, torna utile, dare uno sguardo ai listini internazionali. A cominciare da quelli europei. Il primo da prendere in considerazione è il Dax di Francoforte che dieci minuti dopo le 16 vede un passivo dello 0,5%. Meno in difficoltà il Cac 40 di Parigi a -0,3% mentre il Ftse 100 di Londra registra una situazione diametralmente opposta con un vantaggio dello 0,5%. In tutto questo, dall’altra parte dell’oceano, a Wall Street, l’S&P 500 perde lo 0,25% come anche il Dow, fermo a -0,3%, mentre il Nasdaq arriva a -0,7%.

La situazione a Piazza Affari

Piazza Affari, invece, orbita intorno alla parità. Per quanto riguarda la view degli esperti sul fronte delle raccomandazioni, va segnalato il report di Equita che consiglia l’acquisto (buy) su  Enel (target a 8,50 euro), Erg (23,50 euro), Intesa SanPaolo (2,30 euro), Inwit (10,80 euro), Nexi (16,20 euro) e, tra gli altri, Snam (5 euro) e Telecom Italia (MIL:TIT) (0,47 euro).

Gli eventi più importanti nel calendario

Agli orari prefissati si può consultare il calendario macroeconomico per leggere l’esito dei dati macroeconomici pubblicati. Per quanto riguarda i dati macro più importanti pubblicati oggi sono da citare senza dubbio le cifre statunitensi sul fronte del mercato del lavoro. In particolare quelle riguardanti il tasso di disoccupazione di ottobre, sceso a 6,9% invece del precedente 7,9%. Inoltre sotto gli occhi degli analisti anche la variazione occupati a 638mila unità, sempre di ottobre, inferiore alle 672mila della precedente rilevazione di settembre.