La cucina contadina non smette mai di sorprenderci. Piena di tradizioni e di rituali ben definiti, è la colonna portante della cucina moderna italiana. Senza di lei non avremmo avuto moltissime ricette e preparazioni che oggi ci sembrano scontate.
Una di queste ricette è sicuramente il fritto misto alla piemontese, il piatto delle feste.
Di cosa si compone
Come già illustrato col bollito alla piemontese, le famiglie contadine erano solite non buttare via nulla per ottimizzare i costi della vita di tutti i giorni. Intere famiglie andavano avanti grazie al lavoro nei campi e alla cura del bestiame. Ecco che il recupero di tutte le carni degli animali allevati era fondamentale per la vita della famiglia.
Al contrario del bollito, il fritto misto alla piemontese prende le parti meno nobili della carne e le reinventa, impanandole e friggendole per la festa.
Ma c’è una particolarità in questa ricetta.
La ricetta originale prevede infatti diciotto pezzi fritti, sia di carne che di verdure e, incredibile ma vero, anche preparazioni dolci.
Parliamo quindi di un piatto unico bello sostanzioso che serve a rifocillare le persone dopo un’estenuante giornata lavorativa.
Il fritto misto alla piemontese, il piatto delle feste
È composto principalmente di carni meno nobili, come le animelle, il fegato, le cervella, le verdure miste scelte per il piatto e il semolino dolce. Più avanti si decise di aggiungervi anche la frutta fritta, come per esempio la mela o la pera.
In alcuni ristoranti di Torino, il fritto misto alla piemontese è considerato ancora un “must” e viene cucinato molto bene dai gestori dei ristoranti. Rimane comunque un piatto molto calorico e pesante, quindi è consigliabile consumarlo nel corso di una giornata carica di eventi e di attività motorie. La cosa sorprendente del piatto è l’accostamento dolce/salato che la frutta dona alla frittura, per nulla fuori luogo.