Ecco fino a dove possono arrivare i controlli dell’Agenzia delle Entrate

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Pagare le tasse è un dovere civico di tutti i cittadini. Con il gettito fiscale, infatti, lo Stato finanzia servizi indispensabili per tutti i cittadini come istruzione, sanità ed infrastrutture. Mentre gli evasori contravvengono ad un obbligo, gravano sulle spalle dei contribuenti onesti e ostacolano la crescita del Paese. Per questo motivo vanno sanzionati e l’Agenzia delle Entrate effettua continui controlli per scoprirli.

A volte, però, lo Stato sembra aver dichiarato guerra alle partite IVA. In particolar modo ai piccoli esercenti che costituiscono l’ossatura del sistema economico italiano. A questo proposito è emblematico il caso di una piccolissima impresa che opera in un contesto attualmente difficile. Ancor di più all’indomani di un DPCM che mette in ginocchio il settore della ristorazione. Si tratta di un piccolo produttore di piadine a cui lo Stato contesta addirittura l’imbottitura dei propri prodotti. Vediamo quindi cosa è accaduto ed ecco fino a dove possono arrivare i controlli dell’Agenzia delle Entrate.

Quando i funzionari del Fisco si improvvisano chef

Un’azienda riminese che prepara e vende piadine su strada ha ricevuto una sanzione di 6.500 euro da pagare entro il 30 ottobre. Neanche a farlo apposta entro la fine della prima settimana di restrizioni imposte dal Governo. La prima colpa dei ristoratori romagnoli sembra essere quella di preparare piadine di 120 grammi, anziché di 80 come suggerito dall’Erario. Sembra infatti che i clienti del chiosco apprezzino piadine dalle dimensioni generose, di circa 120 grammi l’una.

La ricetta dell’Agenzia delle Entrate prevede invece un peso massimo di 80 grammi per piadina. Ne consegue una presunta sproporzione rispetto al quantitativo di farina portata in detrazione. Il che, per il Fisco significa evasione. L’azienda emette talvolta scontrini per piadine non farcite. Anche questa abitudine si scontra con i gusti degli ispettori che hanno intravisto un’altra ipotesi di frode fiscale. Ne consegue una multa salata da saldare in pochi giorni.

Ecco fino a dove possono arrivare i controlli dell’Agenzia delle Entrate

Abbiamo capito che durante un controllo, gli agenti del Fisco si improvvisano cuochi. Contestando quindi ricette ed usi dei ristoratori. Questo senza aver mai elevato a questa azienda nemmeno una sanzione per un mancato scontrino. Capire come difendersi dai controlli esagerati del Fisco non è semplice, spesso presuppone ricorsi alla magistratura. La quale potrebbe dar ragione all’imprenditore ma solo dopo lunghe e costose trafile giudiziarie. In un contesto di grave difficoltà come quello attuale molte imprese potrebbero non poter anticipare queste spese. Dovendo anche far fronte alla nuova ondata di serrate ordinata dal Governo. Un ennesimo esempio di un Fisco forte con i deboli, di cui abbiamo trattato in un recente approfondimento.