Gli Esperti dell’Ufficio Analisi spiegheranno i motivi per cui investire su questo titolo azionario potrebbe non essere una scelta felice.
Il titolo Ferrari da sempre quota con multipli superiori a quelli del mercato, e a valori superiori a quelli del suo fair value. Per un certo periodo, però, questo non ha impedito al titolo di fare meglio, sia del settore di riferimento che del mercato italiano. Negli ultimi cinque anni, ad esempio, Ferrari ha avuto un rendimento del 255% a fronte di un settore che ha reso il 200%. Negli ultimi tre anni, però, la forza del titolo si è andata affievolendo. Basti pensare che negli ultimi anni la sua performance è stata un terzo di quella del settore di riferimento, mentre nell’ultimo anno è stata di un decimo.
Gli analisti, però, rimangono ancora positivi sul titolo, con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione del 10% circa e un consenso medio Outperform.
I motivi per cui investire su questo titolo azionario potrebbe non essere una scelta felice: le indicazioni dell’analisi grafica e previsionale
Le azioni Ferrari (MIL:RACE) hanno chiuso la seduta del 23 ottobre in ribasso dello 0,31%, a quota 160,5 euro rispetto alla seduta precedente.
La tendenza in corso è rialzista sia sul time frame settimanale che su quello mensile, mentre sul giornaliero è ribassista. Questo indizio, nel breve non va sottovalutato in quanto potrebbe anticipare un crollo delle quotazioni anche nel medio/lungo periodo. Una chiusura giornaliera inferiore a 155,9 euro farebbe scendere le quotazioni fino al I obiettivo di prezzo in area 149,65 euro. A seguire gli altri obiettivi ribassisti sono quelli indicati in figura.
Sul settimanale, invece, potrebbe configurarsi un doppio massimo nel caso di una chiusura di settimana inferiore a 162,5 euro. In questo caso le quotazioni si dirigerebbero verso il supporto chiave in area 149,9 euro (I obiettivo di prezzo). Una chiusura settimanale inferiore a questo livello farebbe invertire al ribasso la tendenza in corso.
Chiaramente uno scenario di questo tipo avrebbe ripercussioni anche sul time frame mensile. Una chiusura mensile inferiore a 145,547 euro, infatti, darebbe il colpo di grazie a chi punta al rialzo del titolo Ferrari nel lungo periodo.
Qualora, invece, tutti i supporti dovessero reggere, gli obiettivi rialzisti sono quelli indicati nelle figure seguenti.
Time frame giornaliero

Ferrari: proiezione ribassista in corso sul time frame giornaliero. Le linee oblique rosse rappresentano i livelli di Running Bisector; le linee orizzontali i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione. Sulla sinistra è mostrato il volume per ciascun livello di prezzo. Il pannello intermedio riporta il segnale di BottomHunter. Il minimo sul time frame considerato è segnato quando è uguale a 1. Il pannello inferiore mostra il volume scambiato per ciascuna barra confrontato con una media mobile esponenziale zero lag a 20 periodi.
Time frame settimanale

Ferrari: proiezione rialzista in corso sul time frame settimanale. Le linee oblique rosse rappresentano i livelli di Running Bisector; le linee orizzontali i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione. Sulla sinistra è mostrato il volume per ciascun livello di prezzo. Il pannello intermedio riporta il segnale di BottomHunter. Il minimo sul time frame considerato è segnato quando è uguale a 1. Il pannello inferiore mostra il volume scambiato per ciascuna barra confrontato con una media mobile esponenziale zero lag a 20 periodi.
Time frame mensile

Ferrari: proiezione rialzista in corso sul time frame mensile. Le linee oblique rosse rappresentano i livelli di Running Bisector; le linee orizzontali i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione. Sulla sinistra è mostrato il volume per ciascun livello di prezzo. Il pannello intermedio riporta il segnale di BottomHunter. Il minimo sul time frame considerato è segnato quando è uguale a 1. Il pannello inferiore mostra il volume scambiato per ciascuna barra confrontato con una media mobile esponenziale zero lag a 20 periodi.
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