Il controllo periodico della caldaia, in base alla normativa prevista dal D.P.R. 74/2013 non deve avvenire più ogni anno. Ma con la periodicità specificata sull’apposito libretto d’impianto di cui è dotato l’apparecchio.
Della manutenzione della caldaia si occupano il proprietario di casa, se è lui l’occupante, l’amministratore di condominio (per l’impianto di un palazzo). E l’affittuario, se si tratta di un immobile di locazione.
È sempre l’inquilino ad occuparsi del controllo fumi. Mentre il proprietario risponde in caso di guasti importanti dell’impianto o quando necessiti la sostituzione. La mancata manutenzione periodica alla caldaia riduce la sicurezza della casa.
Vediamo perché non saltare questo appuntamento, con l’aiuto degli esperti di Casa e Giardino di ProiezionidiBorsa.
Rischi fino a 3.000 euro per mancata manutenzione della caldaia
Un impianto autonomo malfunzionante può causare incidenti o immissioni di scarichi pericolosi all’interno dell’abitazione. Inoltre per l’inquilino c’è anche il rischio che l’assicurazione sulla casa non copra eventuali danni provocati da una caldaia difettosa e non sottoposta a regolari controlli.
La multa per mancata manutenzione va da 500 a 3.000 euro in base a quanto stabilito dall’art.15 del decreto legislativo 192/2005. Se l’inquilino e il proprietario non presentano un libretto d’impianto, la sanzione ammonterà a 500-600 euro. Nel caso in cui vengano riscontrate anomalie nell’impianto sprovvisto di verifica, il proprietario e l’inquilino potrebbero doversi accollare altri oneri, variabili dai 50 ai 200 euro. Se, invece, sono una società o una struttura commerciale a eludere la manutenzione, la multa può arrivare fino a 1.000 euro.
Dove sono già partite le ispezioni
Le ispezioni sui controlli degli impianti, per controllare l’effettiva manutenzione delle caldaie, è già realtà nei comuni con oltre 40.000 abitanti. Rilevando il mancato pagamento del bollino blu (la certificazione attestante il corretto funzionamento della caldaia).
Si tratta di ispezioni condotte con preavviso a mezzo raccomandata, in cui sono specificati l’orario e la data della verifica. Non tutte le regioni, però, hanno deciso l’adeguamento alla legge.
Sono già online in un database condiviso Abruzzo, Liguria, Lombardia, Marche e Piemonte. Inoltre anche Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto. Tra queste, soltanto Liguria, Lombardia, Marche, Toscana e Umbria hanno totalmente avviato il servizio di ispezione caldaia. Ma se vivi proprio in queste aree, già rischi fino a 3.000 euro per mancata manutenzione della caldaia.