Quella in cui viviamo oggi, è una società sempre più digitalizzata che tenta, seppur lentamente, di far scomparire il contante. Indubbiamente, nell’ultimo anno c’è stato un aumento delle transazioni online, dovuto tra l’altro anche alle difficoltà legate alla pandemia di accedere fisicamente nei negozi.
Ma l’incremento delle operazioni cashless è dovuto, oltre al fenomeno epidemiologico, anche al nuovo massimale del pagamento in contanti che da 3 mila è stato ridotto a 2 mila euro.
Nuove misure, dunque, con le quali si cerca di limitare l’evasione fiscale e la circolazione della carta moneta.
Non dimentichiamo però anche le importanti novità vigenti dallo scorso 1° luglio 2020 per le detrazioni fiscali. I contribuenti, infatti, per poter fruire delle detrazioni IRPEF del 19% nella dichiarazione dei redditi devono, secondo la nuova normativa, effettuare le spese usando strumenti tracciabili.
Secondo l’art. 15 comma 1 lett. c del TUIR, alcune spese per essere detraibili devono obbligatoriamente essere pagate con carte di credito. O con altri mezzi tracciabili come bancomat, assegni e carte prepagate. Ciò avviene ad esempio, per i mutui per la costruzione dell’unità immobiliare da adibire all’abitazione principale. Ovvero per gli interessi passivi dei mutui prima casa 2020. Tuttavia, prima di catalogare le varie spese vediamo cosa sono le detrazioni fiscali.
Cosa sono le detrazioni fiscali
Detrazione è un termine tecnico ormai noto a quasi tutti i consumatori. Le detrazioni sono delle agevolazioni fiscali.
Consistono nel sottrarre dal reddito complessivo una determinata somma calcolata in un valore assoluto oppure in percentuale. Dunque, sono uno sconto.
L’importo delle detrazioni fiscali varia a seconda delle categorie delle spese e va dal 19% al 50/75%.
Ma quali spese sono ancora detraibili anche se pagate in contanti?
Quali spese sono ancora detraibili anche se pagate in contanti
Continuano ad essere detraibili seppur pagate in contanti e non con mezzi di pagamento tracciabili le seguenti categorie di spese:
a) le spese sostenute per le prestazioni sanitarie rese da strutture private accreditate al SSN, nonché quelle rese dalle pubbliche strutture;
b) le spese sostenute per l’acquisto di medicinali nonché dispositivi medici.
Queste spese danno diritto al consumatore alla percentuale di detrazione del 19%.
Approfondimento
Se pago la visita medica di mio padre con il mio bancomat si può detrarre la spesa