Per definizione, chiunque entri o si trattenga nell’abitazione di un’altra persona contro la volontà di questa, incorre nella violazione di domicilio. Lo commette anche chi vi si introduca con l’inganno o in maniera subdola, intenzionato a mettere in opera la violazione. Lo scopo della norma è quello di salvaguardare la privacy e la sicurezza delle persone, nei luoghi in cui si svolge la loro vita privata. Inoltre, affinchè si configuri il reato, occorre che l’autore sappia di introdursi nell’abitazione di altri, contro la loro volontà.
Si specifica che, ai fini del reato, per “privata dimora” si intende qualunque luogo diretto, anche in modo temporaneo, allo svolgimento della vita privata o dell’attività lavorativa.
Pertanto, vi rientrano, ad esempio, anche pubblici esercizi come ristoranti, stabilimenti industriali, studi professionali. Inoltre, si può avere violazione di domicilio anche se il luogo sia un box auto, un giardino privato e qualsivoglia pertinenza della proprietà. Ma, una volta inquadrata la fattispecie, soffermiamoci su quali sono le conseguenze del reato di violazione di domicilio.
Conseguenze del reato
Ai sensi dell’art. 614 del c.p., la pena prevista per il reato di violazione di domicilio è la reclusione da sei mesi a tre anni. Se, invece, il fatto è commesso da soggetto palesemente armato o che abbia usato violenza su cose o persone, la reclusione va da 1 a 5 anni. Per la procedibilità del reato, si deve sporgere querela, nel termine di tre mesi, da quando si è avuta notizia del fatto. In difetto, il reato non può essere punito, salvo che non sia stato commesso con violenza sulle cose, sulle persone oppure con l’uso delle armi. Sulla fattispecie in discorso, qualche interrogativo si è posto in giurisprudenza, in relazione al cosiddetto “dissenso presunto”. Esso ricorre nei casi in cui un soggetto si introduca nell’altrui dimora per un fine illecito ma con il consenso del titolare del diritto.
Amicizia e violenza
Tuttavia, in seguito ne approfitti per commettere la violazione, quando sia venuto meno il consenso. Si pensi all’ipotesi del soggetto che approfitti dei rapporti di amicizia per realizzare una violenza sessuale. Secondo la giurisprudenza costituisce un esempio del reato discorrendo, anche la condotta di chi s’introduca nella casa della ex coniuge, senza il suo consenso. Per esempio, lo faccia per vedere la figlia affidata precedentemente alla moglie. Oppure, si pensi al comportamento di chi, pur essendo stato in precedenza ospitato, si introduca o intrattenga nell’abitazione, contro la volontà dell’avente diritto alla esclusione.
Quindi, in conclusione, in ordine a quali sono le conseguenze del reato di violazione di domicilio, si è chiarito che esse possono variare in base alla dinamica. Quindi, in casi normali, il reato si può attivare solo a querela di parte, mentre nelle fattispecie aggravate dalla violenza, la perseguibilità è officiosa. Corrispondentemente, anche la pena, come illustrato, varia in base alla ricorrenza o meno delle circostanze aggravanti.