Quando un risparmiatore decide di aprire un conto corrente si pone spesso la questione relativa alla carta di pagamento da associare ad esso. Si sente spesso parlare di carta di credito e carta di debito, ma non a tutti è perfettamente chiara la distinzione esistente tra le due. Gli Esperti di ProiezionidiBorsa vi propongono una guida esaustiva per capire le differenze e le caratteristiche di entrambe le soluzioni.
Perché esistono diverse carte di pagamento?
La rivoluzione digitale impone un uso del denaro totalmente differente al modo usuale di appena qualche decennio fa. I pagamenti elettronici stanno sempre più imponendosi all’uso dei consumatori tanto da sostituire completamente l’uso del denaro contante. Ecco perché, al momento dell’apertura del conto corrente, ci si ritrova di fronte alla scelta della carta di pagamento più indicata per le proprie esigenze. Ebbene, che differenza c’è tra carta di credito e carta di debito e quale conviene di più per il proprio conto corrente bancario?
Una delle prime distinzioni che interessano le due tipologie di carte riguarda la differente tipologia di addebito che è possibile operare su ciascuna. Nel caso della carta di credito, gli addebiti delle spese avvengono una volta a fine mese e in soluzione unica. Differente è invece l’addebito per la carta di debito a cui la banca addebita immediatamente le spese. Solitamente in questo caso la valuta procede nel giorno stesso dell’acquisto o del prelievo. In generale, le carte di debito sono anche più di frequente conosciute come “bancomat”, nome derivante dal circuito che utilizzano. Perché esiste questa differenza dunque?
Che differenza c’è tra carta di credito e carta di debito e quale conviene di più per il proprio conto corrente bancario
Sulla scorta di quella che è la principale distinzione tra le due carte, vediamo quali sono le ragioni che le differenziano. Come abbiamo detto, per la carta di credito l’addebito avviene una volta ogni 30 giorni nella generalità dei casi. Questo significa che il risparmiatore può spendere anche in eccesso rispetto a quanto è effettivamente disponibile in quel momento sul conto. L’operazione avviene “a credito” appunto. Tale tipo di credito non riguarda la carta di debito che, al contrario, ha una disponibilità limitata a quanto effettivamente presente sul conto corrente del titolare.
In base a questi requisiti, vien da sé che non tutti possono richiedere e ottenere la carta di credito da una banca. Ad esempio, il caso di un lavoratore precario che trova impieghi saltuari, potrebbe rientrare tra quelli di incompatibilità con il possesso di una carta di credito. Per possedere quest’ultima, infatti, la banca richiede che l’interessato abbia un reddito dimostrabile, come ad esempio uno stipendio o la pensione. Al contrario, per le carte prepagate tale requisito di stabilità di reddito non è previsto.
I costi
Da quanto abbiamo esaminato, si intuisce che il possesso dell’una o dell’altra è vincolato a determinati requisiti. Per quanto riguarda i costi, generalmente le carte di credito prevedono il pagamento di un canone annuo superiore ai costi delle carte di debito. Tuttavia, ognuna delle due soluzioni può avere aspetti più o meno vantaggiosi in base all’esigenza di ciascun risparmiatore. In linea di massima, le carte di debito interessano principalmente una popolazione più giovane rispetto a quelle di credito. Questi sono i principali aspetti che riguardano le due soluzioni. Ecco, dunque, che differenza c’è tra carta di credito e carta di debito e quale conviene di più per il proprio conto corrente bancario.
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