Se i mercati continuano a crescere senza dati economici incoraggianti, che fare con gli investimenti? Come detto altre volte, in Redazione a Proiezionidiborsa arrivano spesso domande personali. Una delle domande più insistenti che ci avete posto ultimamente riguarda la notevole e rapida risalita dei mercati.
Nonostante siano ancora presenti alcuni rischi, ci chiedete se sia un buon momento per investire. Sicuramente bisogna considerare una serie di fattori. Il primo è che è vero che ci sono ancora dei rischi evidenti sui mercati. Come ad esempio quello di una seconda ondata di coronavirus. O dei ritardi nel vaccino. O di una ripresa economica più lenta delle aspettative.
Però è altrettanto vero che i rischi sono mitigati rispetto a marzo. Questo perché da un lato i governi dovrebbero essere maggiormente preparati per la gestione di una eventuale seconda ondata. Ma anche perché non ci attendiamo uno stress di liquidità profondo come quello avvenuto durante l’inverno. Quando accadde che l’intero sistema finanziario è stato colto alla sprovvista dall’epidemia, velocemente trasformatasi in pandemia. Con conseguente lockdown, cioè chiusura delle attività produttive quasi totale. Sistema che si trovava di fronte ad una situazione totalmente nuova.
Se i mercati continuano a crescere senza dati economici incoraggianti, che fare con gli investimenti?
Un altro fattore importante da considerare è che, nonostante il recupero dei listini, parte del rischio è ancora scontato. Ed è dunque remunerato dai mercati. Lo vediamo ad esempio dal livello del VIX. Il VIX è il principale indicatore di rischio. È ancora a 27,61 punti mentre scriviamo, contro i 13 di gennaio. E anche gli spread delle obbligazioni corporate ne sono un esempio. Gli high yield (alto rendimento) adesso hanno degli spread pari a circa il 5% contro il 3,5% pre-Covid.
Infine, anche le valutazioni dell’azionario vanno considerate. È vero, i mercati sono saliti. Ma se rapportiamo tali valutazioni a quelle dell’obbligazionario, esse risultano ancora interessanti. Questo sicuramente è anche causa del fatto che la ripresa ha interessato maggiormente alcuni settori specifici. Come quello tecnologico. Mentre gli altri continuano a scontare un buon premio al rischio. Che può essere cristallizzato per investimenti di lungo periodo. Questo premio è ancora più evidente in un contesto di inflazione attesa positiva e tassi di interesse negativi. Quindi una situazione che sicuramente penalizza sia la liquidità che le obbligazioni governative.
Per riassumere, dunque, riteniamo che sia necessario non interrompere il proprio piano di investimento per due principali motivi. Il primo è che i rendimenti attesi sono ancora positivi. Il secondo è che sicuramente aspettare di investire per fare market timing potrebbe far perdere parte del rendimento atteso. Soprattutto se la ripresa dovesse essere repentina come quella che abbiamo visto a marzo.