Ecco perché una patrimoniale è inevitabile secondo l’opinione di Matteo Renzi.
Il rischio del default finanziario, per l’Italia non è mai stato così reale come oggi. Se i 209 miliardi del Recovery Fund non daranno una forte spinta alla crescita, questo Paese è destinato a soccombere sotto un debito crescente. O a morire di tasse e patrimoniali per ripagarlo.
Nuovo record del debito pubblico per l’Italia
A luglio l’Italia ha realizzato un nuovo record. Il debito pubblico è salito a 2.560 miliardi. Sono quasi 30 miliardi in più rispetto al mese di giugno e quasi 100 miliardi in più rispetto allo stesso mese del 2019.
In questi giorni l’OCSE ha rivisto le previsioni di crescita del PIL per quest’anno per i paesi dell’Eurozona. Secondo l’organizzazione che ha sede a Parigi, alla fine dell’anno l’Italia vedrà ridurre la propria ricchezza del 10,5% rispetto al 2019.
Questi due dati, debito e PIL, sono intrecciati e sono gli indici della salute finanziaria di un Paese. E il nostro alla fine del 2020 si riscoprirà più povero del 10% e più indebitato del 25% rispetto al 2019. Infatti il rapporto debito/PIL alla fine dell’anno arriverà attorno al 160% dal 134% pre Covid (valore già di per sé alto).
Il problema di come ripagare il debito
È evidente che dal prossimo anno, passata l’emergenza Covid-19, si porrà il problema di come rientrare da questo enorme debito. È un problema che se non ce lo poniamo da subito, ce lo porranno i mercati. Nello stesso modo in cui questo si verificò alla fine del 2011.
Finché il mercato è convinto che noi siamo in grado di ripagare il debito, noi potremo continuare a fare debito. Ma nel momento in cui il mercato non è più sicuro che possiamo restituire il debito accumulato, allora arriva la catastrofe. Sotto forma di titoli di Stato che vengono venduti a mani basse. Con il rendimento sulle obbligazioni governative che schizza alle stelle e lo spread tra tassi di interesse che si impenna. Col risultato che ripagare il debito sarà impossibile.
Questo accadde nel 2011 e solo la BCE ci salvò, riacquistando a piene mani i nostri titoli di Stato, scaricati sui mercati. E’ un fenomeno che in parte sta già accadendo adesso.
Ecco perché una patrimoniale è inevitabile secondo l’opinione di Matteo Renzi
Per abbassare il debito le strade sono due. Nel rapporto debito/PIL o cala il numeratore (debito), o sale il denominatore (PIL). Oppure entrambe le cose (magari!). I 209 miliardi del Recovery Fund che arriveranno, sono per l’Italia un calcio di rigore.
Si tratta di impiegare questi soldi in investimenti produttivi. Di sviluppare progetti che permettano a questo Paese di crescere a ritmi di oltre il 2% all’anno per i prossimi 10 anni. E non a ritmi inferiori all’1% come accaduto negli ultimi due decenni. Solo così potremo ripagare il debito che stiamo accumulando a velocità impressionante.
E il ricorso ai fondi del MES, invece che all’emissione di nuovo debito, aiuterebbe ad una crescita minore del debito. Con i fondi del MES non si pagherebbero interessi, che invece si pagano, e salati, emettendo nuovi titoli di Stato.
Se non saremo in grado di abbassare il debito, e quindi ripagarlo, attraverso una forte crescita economica, ci saranno solo due possibili soluzioni. O faremo default o saranno introdotte nuove tasse.
Ecco perché Matteo Renzi evoca la patrimoniale. In entrambi i casi per le tasche degli italiani ci sarebbero spiacevolissime conseguenze.