Il passaggio con cui la pasta Rummo eleva la percentuale di grano made in Italy.
Siglato l’accordo di filiera tra il pastificio beneventano Rummo e la Coldiretti. Con questo ulteriore passo in avanti, l’azienda Rummo continua a crescere in qualità e in avanzamento rispetto alle concorrenti del largo consumo. Un’ascesa che continua con il vento in poppa, a partire dal cosiddetto anno della svolta. Vale a dire dal 2019 in cui nonostante la staticità del mercato, l’azienda si posizionava molto bene rispetto alla concorrenza. Vari i suoi assi nella manica. Vediamo quindi nel dettaglio cosa significa che la pasta Rummo eleva la percentuale di grano made in Italy.
Gli assi nella manica
Con la conferenza stampa dei primi del mese di settembre, il pastificio Rummo ha reso noti i suoi assi nella manica. Il punto saliente, alla base dell’operazione, è che la pasta Rummo verrà realizzata con grano 100% italiano. Un deciso passo in avanti verso una pasta di qualità sempre superiore. Infatti oltre al cosiddetto 100% made in Italy, l’azienda punta su altri due passaggi. Vale a dire: tassi proteici di almeno il 15% e assenza di pesticidi. Un’ascesa sempre più incline all’offerta di prodotti di qualità superiore. Non si dimentichi quanto già realizzato anche negli anni passati.
Tecniche di lavorazione
Basti pensare al metodo di “lenta lavorazione”, inventato e certificato, per realizzare prodotti di qualità superiore. Senza con questo dimenticare l’accelerazione impressa dall’azienda nel settore salutistico. Ne sono un evidente esempio la pasta ai ceci di Toscana, e quella alle lenticchie rosse. Come anche la linea di prodotti dedicati agli intolleranti al glutine. In quest’ultimo caso, il metodo seguito è quello della “lavorazione al vapore”. Mentre gli ingredienti utilizzati sono: riso integrale, mais giallo e mais crudo, riso e fecola di patate. Una rosa di prodotti, dunque, sempre più variegata e di qualità italiana.