Se non vuoi tenere i soldi sul conto corrente puoi puntare su questa soluzione

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Per chi non vuole tenere i soldi sul conto, le opportunità alternative oggi sono molte. Per esempio, ci sono titoli di Stato che hanno una cedola super, inimmaginabile di questi tempi. Sono eredità di un passato, gli anni ’90, in cui l’inflazione viaggiava attorno al 10%. E così i titoli di Stato emessi allora, dovevano avere le cedole in linea con i rendimenti del tempo.

E’ il caso di un titolo di Stato con una cedola al 9%. Se non vuoi tenere i soldi sul conto corrente puoi puntare su questa soluzione. Vediamo le caratteristiche del BTP grazie uno studio degli Esperti di ProiezionidiBorsa.

Se non vuoi tenere i soldi sul conto corrente puoi puntare su questa soluzione

Il titolo di Stato con una cedola al 9% è il Buono del Tesoro poliennale con scadenza nel novembre del 2023 (ISIN: IT0000366655). E’ una obbligazione governativa adatta all’investimento, ma anche alla speculazione. Vediamo perché.

Questo BTP è un ottima soluzione chi volesse parcheggiare i risparmi in uno strumento sicuro, a basso rischio, per i prossimi 3 anni. La prima cosa che spicca agli occhi è il cedolone, del 9% annuo, distribuito in due cedole semestrali del 4,5%. Ma attenzione, questo non è il rendimento. Il rendimento alla scadenza del titolo, ovvero detenendolo fino al momento del rimborso, è di appena lo 0,06% annuo, alle attuali quotazioni di 127,9 centesimi.

I motivi per comprare un titolo di Stato con cedola al 9%

Il primo motivo è quello dell’investimento. E’ un ottimo strumento, sicuro, con costi praticamente nulli, per parcheggiare il risparmio nei prossimi 3 anni. Ha inoltre il vantaggio di avere una cedola del 9%. Quindi ogni sei mesi si ha un flusso in entrata sul conto corrente pari al 4,5% (coupon semestrale) del valore nominale investito. Soldi che potrebbero fare comodo, magari per pagamenti periodici. Ricordiamo, però, che a scadenza il rendimento è dello 0,06% annuo lordo.

Ma il titolo può essere utilizzato anche per speculazione. Come scritto sopra, oggi quota a 127,9 centesimi, ma il titolo a fine marzo ha superato il valore di 130 centesimi. Alla fine di aprile è tornato a 126 centesimi, per poi risalire fino a 129 centesimi a fine giugno.

Nelle prossime settimane ci potrebbero essere nuove escursioni verso l’alto, magari fino a 130 centesimi, che potrebbero essere sfruttate in chiave speculativa. Con l’avvertenza che sotto 127 centesimi, i prezzi tornerebbero a 126 centesimi e probabilmente anche più sotto.

Per saperne di più

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