Con l’apertura della successione ci troviamo subito obbligati verso il Fisco ad una serie di adempimenti. Cosa dobbiamo sapere per risparmiare sulle tasse di successione?
Intanto la successione di apre nel momento e nel luogo in cui il nostro parente è deceduto. Da quel momento gli eredi hanno un anno di tempo per presentare la dichiarazione di successione.
I nostri obblighi verso il Fisco non si esauriscono con questo primo adempimento.
Cosa sapere per risparmiare sulle tasse di successione
Il desiderio di risparmiare è legittimo, anche perché le tasse sulla successione sono molte. Vediamole in sintesi.
Imposta sulla successione
Devono pagarla gli eredi ed i legatari, ossia coloro che ricevono dal defunto uno o più beni o diritti indicati in modo specifico, ma non sono eredi. Va calcolata sul valore complessivo dell’eredità. Quindi si somma il valore di tutti i beni ereditari, si sottraggono i beni gravanti sull’eredità e poi si può procedere a calcolare l’ammontare dell’imposta.
Il Fisco non pretende subito il pagamento di quella somma, ma procede a verifiche e ricalcoli per poi chiedere di versare l’imposta di successione entro tre anni dall’apertura della successione.
Tre anni è il termine massimo, ma di solito il procedimento si conclude in qualche mese.
L’Agenzia delle Entrate invierà agli eredi un avviso di accertamento e predispone il modello F24 tramite cui dovrà essere versato il dovuto. Il modello F24 può essere pagato anche in banca o alle poste con addebito sul conto corrente.
Le imposte sugli immobili ereditati
Dal momento che la successione comporta un passaggio di proprietà, il Fisco pretende anche il saldo dell’imposta ipotecaria e catastale come in caso di compravendita. Esse ammontano al 1% ed al 2% del valore dell’immobile. La lista non è finita. Si pagano anche alcune imposte in misura fissa come l’imposta di bollo. Al CAF potranno aiutarvi a fare un calcolo preciso.
Risparmiare sugli immobili ereditati
Se anche uno solo degli eredi ha i requisiti per usufruire del trattamento prima casa anche gli altri potranno ereditare l’immobile con quel trattamento di favore. Questa è quindi una prima circostanza da accertare per valutare se si possa risparmiare qualcosa sulle imposte di successione.
Quando la dichiarazione di successione non è necessaria
Dato che questa dichiarazione comporta un costo intrinseco per il professionista che vi assiste può essere interessante sapere quanto segue.
La dichiarazione non è necessaria se l’attivo dell’eredità non supera euro 100.000,00 e gli eredi sono il coniuge od i figli. Si tratta di una facilitazione introdotta dal Decreto Semplificazioni n.175 del 21/11/2014.
Sono esentati dalla dichiarazione di successione il coniuge ed i parenti in linea retta, ossia figli e genitori, se l’eredità non comprende immobili o diritti reali immobiliari.