Fra pochi giorni saranno erogate le pensioni di settembre 2020. Risulteranno più ricche per molti contribuenti perché l’importo erogato sarà maggiorato dal rimborso Irpef 2019. Ma solo se la presentazione della domanda (anno di riferimento 2019) era avvenuta fra il 21 giugno e il 15 luglio. Per tutte le altre dichiarazioni, presentate da metà luglio o ancora da presentare fino al prossimo 30 settembre 2020, invece niente. Per l’accredito del conguaglio Irpef con la pensione, si dovranno attendere i mesi di ottobre e novembre. Cosa fare se il rimborso spetterebbe, ma non arriva? Vediamo come comportarsi col supporto degli esperti di Fisco di Proiezioni di Borsa.
Niente posta, il cedolino INPS si consulta online
Dal mese di luglio 2020 l’INPS ha introdotto un servizio di consultazione online di tutte posizioni pensionistiche: il cedolino online. Basta avere le proprie credenziali (PIN, SPID, CIE o CNS) per consultarlo. A causa del Covid-19, non esiste più l’invio di materiale cartaceo ai contribuenti. Dunque, il cedolino non arriva più a casa. È a disposizione un nuovo strumento di consultazione online: talmente più completo e funzionale, da non far rimpiangere la versione cartacea. Se ci si perde, ci sono i Caf e i propri consulenti fiscali per farsi scaricare e stampare tutto. Con PC e smartphone si va nell’applicazione ‘Inps mobile’, scaricabile gratuitamente da Play Store per Android e da App Store per Mac. Poi si naviga e si scaricano i propri documenti.
Rimborso Irpef, cosa fare se spetta ma non arriva con la pensione
Rimborso Irpef, cosa fare se spetta, ma non arriva con la pensione di settembre. Non bisogna lasciarsi andare al panico o alla rabbia. Meglio rifare il calcolo, ecco un aiuto qui. L’Agenzia delle Entrate sta effettuando controlli sui moduli inviati dai contribuenti. Le domande di rimborso che presentano modifiche rispetto a quelle pre-compilate, sono soggette a verifica. Vengono bloccate quelle che contengono errori e informazioni incoerenti. Ma anche quelle che prevedono rimborsi superiori a 4.000 euro. Ma c’è anche altro: il contribuente pensionato potrebbe aver pagato meno tasse di quante in realtà doveva al Fisco. In tal caso l’INPS agisce come sostituto d’imposta, come previsto dalla legge. E dunque procede a trattenere le somme dovute, direttamente dalla pensione. Ma di un mancato pagamento o di questo prelievo, ovviamente, ci sarebbe traccia nelle scritture contabili del trattamento settembre, vale a dire sul già citato cedolino.
Se mancassero delle spese da detrarre
Nel caso in cui il rimborso fosse inferiore alle attese perché un pensionato avesse dimenticato di inserire delle spese nel Modello 730, si può correggere la dichiarazione dei redditi appena inviata? Sì, ma con l’aiuto di un Caf o un intermediario abilitato. Che devono presentare un un modello integrativo, entro il 26 ottobre 2020.