Scadenze fiscali di agosto e i termini per i pagamenti

conto corrente

Il 20 agosto scade il termine per effettuare i versamenti fiscali di luglio. Si tratta dei versamenti che andavano fatti entro il 30 giugno e che sono poi slittati a causa dell’emergenza Covid. Coloro che pagheranno in ritardo, subiranno una maggiorazione dello 0,4% sull’importo da pagare. Quindi, ricapitolando, le scadenze fiscali di agosto, quali sono? Si tratterebbe degli adempimenti a carico delle partite Iva e delle imprese, relative al pagamento di Irpef, Ires e Irap. Inoltre, vi rientrano i contributi previdenziali e assistenziali, nonché l’Iva dovuta sulle fatture elettroniche. In tutto, vi sono più di 50 i versamenti in scadenza.

Quali sono i pagamenti da effettuare entro agosto

Quindi, alla domanda: quali sono le scadenze fiscali di agosto? Risponderemmo che essi comprendono il saldo 2019 e acconto 2020 dell’Irpef, dell’Ires, dell’Irap, l’Iva periodica, ossia la liquidazione mensile o trimestrale. Infine, abbiamo il pagamento del saldo della cedolare secca per il 2019 e il primo acconto di quest’anno. Ancora, ci sono da versare i contributi previdenziali e assistenziali e le imposte dovute sulla base della dichiarazione dei redditi per titolari di partita Iva e soci di società. Inoltre, bisogna pagare l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel secondo trimestre 2020 (superiori a 1.000 euro). Ancora, si è tenuti al versamento del diritto annuale di iscrizione alla Camera di commercio.

Quale fino a questo momento il gettito fiscale

Secondo i dati forniti dal sottosegretario al Ministero dell’Economia, il mese scorso avrebbero già assolto all’onere dei pagamenti il 40% dei contribuenti. Quindi, mancherebbero ancora all’appello circa 2,7 milioni di persone. A fronte di detta scadenza, sono rimaste inascoltate le richieste di rinvio arrivate da più parti. Si è riscontrato, dunque che, stavolta, il termine non è slittato, nonostante il rischio di ingorgo fiscale. Ciò in quanto il Ministero dell’Economia ha dovuto fare i conti con il calo del gettito delle entrate tributarie durante il primo semestre. Pertanto, non vuole rinunciare a questa riscossione, necessaria per rinfrancare le casse dello Stato. Tuttavia, si percepisce il rischio di uno sciopero fiscale, cioè che molti contribuenti non rispetteranno comunque la scadenza. Ciò potrebbe comportare un ripensamento del Governo che dovrà riaprire i termini di versamento, senza l’imposizione di sanzioni. Vedremo, dunque, come andrà a finire.