Con l’operazione di Intesa su UBI, è ritornato l’interesse sui titoli azionari bancari. L’ipotesi di risiko bancario ha riaperto scenari che risvegliano le fantasie degli investitori. In particolare sono 4 i titoli azionari che sono toccati da vicino dalle ipotesi di nuove aggregazioni tra istituti. E tra questi uno è forse il più accreditato ad essere la nuova UBI. Un titolo azionario dalle grandi potenzialità, che potrebbe correre grazie al risiko bancario. Analizziamo questo titolo con una analisi dell’Ufficio Studi di ProiezionidiBorsa.
Bper al centro del risiko
La maggior parte degli analisti è d’accordo che sarà necessario il proseguimento della concentrazione del sistema bancario. Il processo di aggregazione deve proseguire per rendere i nostri gruppi bancari più solidi e competitivi a livello europeo. L’ipotesi più accreditata è che dopo la mossa di Intesa su UBI, tocchi a Unicredit scegliere la prossima preda. Gli analisti pensano a Bper Banca, Banco BPM e Monte Paschi Siena.
Bper Banca (MIL-BPE), avrebbe un vantaggio rispetto alle altre due. Porterebbe in dote oltre 500 sportelli di UBI che Intesa è stata obbligata a cedere. Sportelli che passeranno entro i prossimi sei mesi sotto Bper. Ma non è detto che sia Unicredit il partner ideale della banca emiliana. Uno scenario possibile prevede una alleanza alla pari tra Banco BPM e Bper Banca. Evento che rafforzerebbe le due banche e spiazzerebbe Unicredit.
Un titolo azionario dalle grandi potenzialità, che potrebbe correre grazie al risiko bancario
Comunque vada, il titolo Bper Banca da qualche seduta mostra una certa forza. I prezzi dell’azione si stanno muovendo da inizio giugno all’interno di un canale laterale. Questo ha come bordo superiore 2,70 euro e come bordo inferiore area 2.10/2.15 euro. Forti movimenti dei prezzi si avranno solamente con l’uscita del titolo azionario da questo rettangolo.
Quindi occorrerà fare attenzione ad una chiusura settimanale oltre 2,70 euro per una nuova fase rialzista. Ma è da monitorare anche una chiusura sotto area 2.10/2.15 euro. Nel primo caso, una chiusura sopra 2,70 porterebbe l’azione verso un primo target psicologico a 3 euro. Ma i prezzi non si fermerebbero, proseguirebbero la corsa fino a 4,00 euro. Qui chiuderebbero un gap lasciato aperto con la seduta del 24 febbraio.
Invece una chiusura sotto area 2,10 euro, riporterebbe i prezzi ai minimi assoluti a 1,8 euro.
Per saperne di più
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