In un recente articolo, abbiamo trattato l’estensione del bonus bebè anche ai cittadini extracomunitari privi del permesso di soggiorno di lungo periodo. Con le sentenze numero 1003/17 e la 2171/19, la Corte d’Appello di Milano ha esteso il perimetro di pagamento del bonus. L’INPS ha provveduto ad aggiornare gli elenchi di pagamento a favore dei cittadini extracomunitari privi di permesso a lungo termine. Il tribunale meneghino ha fatto riferimento alla normativa europea 2011/98/UE. Oggi questa stessa direttiva potrebbe trovare un’applicazione più estesa. Ancora una volta la discussione verte su un assegno INPS: tutele in aumento per gli extracomunitari in base alla normativa comunitaria. L’Italia ha chiesto ulteriori chiarimenti in sede europea sul bonus bebè. Ma secondo un recente orientamento, la direttiva 2011/98/UE varrebbe anche per un’altra indennità. Approfondiamo quindi il sussidio di maternità di base e vediamo a chi spetta oggi ed a chi potrebbe interessare in futuro.
Assegno di natalità e assegno di maternità
Abbiamo visto che il tribunale di Milano si è espresso sull’assegno INPS: tutele in aumento per gli extracomunitari neogenitori. Ma c’è un altro organo giurisdizionale che solleva obiezioni sul rispetto della direttiva 2011/98/UE. L’Italia, potrebbe aver violato il principio comunitario di non discriminazione anche in relazione all’assegno di maternità erogato dai Comuni. Una misura di sostegno alle famiglie in difficoltà, prevista dal D.Lgs 151/2011. La Corte Costituzionale ha chiesto, infatti, alla Corte di giustizia europea chiarimenti sulla possibile estensione dell’assegno di maternità a nuovi beneficiari. La Corte di giustizia dovrà ora pronunciarsi sia sul bonus bebè che sull’assegno di maternità. Specificando se questi benefici debbano essere estesi anche ai cittadini extracomunitari privi del permesso di soggiorno di lungo periodo. Questo ai sensi dell’articolo 34 della Carta Fondamentale dell’Unione. Il pronunciamento potrebbe arrivare nelle prossime settimane e costituire un precedente importante per il nostro Paese.
Assegno INPS: tutele in aumento per gli extracomunitari
Ad oggi, queste prestazioni sono concesse solo ai cittadini comunitari ed ai titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo. In altre parole, gli extracomunitari devono avere un permesso di soggiorno da almeno cinque anni ed un reddito almeno pari all’assegno sociale. Inoltre, dovranno dimostrare un’adeguata conoscenza della lingua italiana e la disponibilità di un alloggio in regola con le normative. La Corte Costituzionale intende chiarire se questi bonus siano considerabili prestazioni economiche di carattere familiare. Quindi capire se i criteri di accesso imposti siano leciti ai sensi delle norme europee.
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