In questo articolo approfondiremo la possibilità di ottenere la reversibilità degli assegni familiari anche per chi rimane solo. L’INPS, infatti, riconosce ad alcune categorie di pensionati, gli assegni familiari detti “per sé stessi”. Ricordiamo che gli assegni al nucleo familiare sono un sostegno economico per le famiglie che abbiano un reddito inferiore alle soglie individuate periodicamente dall’INPS. Questi sussidi spettano sia ai lavoratori che ai pensionati e, in determinate situazioni, anche ai superstiti. Con l’aggiornamento delle soglie di luglio, l’Istituto Previdenziale ha confermato la possibilità di erogare gli assegni familiari di reversibilità anche ai superstiti rimasti soli. Questo purché il beneficiario rientri in alcuni parametri, riguardanti lo stato di salute ed il reddito. Vediamo quindi cosa ha previsto l’INPS a partire da luglio per queste categorie di pensionati. Scopriamo i nuovi importi per gli assegni familiari: oltre 600 euro anche per chi è da solo.
I requisiti per gli assegni familiari di reversibilità
Lo scorso luglio, l’INPS ha rivisto le soglie per l’erogazione degli assegni familiari. L’Ente ha ribadito quanto previsto dalla Cassazione con la sentenza numero 7668/96 e dalla propria circolare 98/1998. E’ quindi confermato che, a seguito della morte di un componente, il nucleo familiare ha rilevanza anche se conta una sola persona. Inoltre, il diritto alla reversibilità è valido per gli inabili al lavoro e per i minori di 18 anni.Di conseguenza, hanno diritto alla reversibilità dell’assegno familiare anche i nuclei composti da un solo componente. Le condizioni di accesso sono l’inabilità al lavoro o la minore età per gli orfani, e il reddito inferiore a 32.148,87 euro annui. L’Istituto di Previdenza ha anche indicato i nuovi importi per gli assegni familiari: oltre 600 euro anche per chi è da solo. Ne hanno diritto i titolari di pensione ai superstiti delle gestioni dipendenti pubblici e privati.
Nuovi importi per gli assegni familiari: oltre 600 euro anche per chi è da solo
L’importo dell’ANF varia in base al reddito del beneficiario. Le nuove soglie, in vigore dal 1° luglio prevedono un assegno di 52,91 euro mensili per redditi fino a 28.659,43 euro annui. L’importo scenderà a 15,59 euro mensili per i redditi superiori ma rientranti nella soglia di 32.148,87 euro annui. Nessun assegno sarà dovuto per redditi superiori a quest’ultima soglia reddituale. Un superstite con reddito inferiore a 28.659 euro percepirà quindi un assegno familiare di 634,92 euro annui anche se unico componente dello stato famiglia. Gli assegni familiari sono un diritto da richiedere contestualmente alla pensione ai superstiti. Ricordiamo che l’importo degli assegni familiari varia annualmente e non concorre alla determinazione della quota cedibile. Abbiamo parlato di questo parametro e della cessione del quinto della pensione in un recente articolo.