In questo articolo, lo staff di ProoiezionidiBorsa vuole approfondire le conseguenze dell’uso improprio dei permessi concessi dalla Legge 104. Vedremo infatti come è possibile arrivare a sanzioni di oltre 25.000 euro per l’uso improprio di questi permessi. Senza contare le responsabilità penali in cui può incorrere la persona che ne faccia un uso improprio. La nostra redazione ha trattato in un precedente articolo i congedi straordinari previsti per le famiglie a causa della crisi da coronavirus. Oggi, invece, vogliamo approfondire i permessi relativi alla Legge 104, chi ne ha diritto e soprattutto cosa succede in caso di uso improprio.
Chi ha diritto ai permessi Legge 104
Con Legge 104 intendiamo la Legge 104/1992 che disciplina l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone diversamente abili. La normativa opera anche a supporto dei familiari che si prendono cura della persona disabile. Nello specifico l’art.33 introduce la possibilità di usufruire di permessi retribuiti per i lavoratori dipendenti con grave disabilità. Possono utilizzare questi permessi anche i lavoratori dipendenti che abbiano un figlio con grave disabilità. Così come il coniuge, l’affine e il parente entro il terzo grado.
La normativa permette ai lavoratori disabili di usufruire di riposi orari giornalieri e di 3 giorni di permesso mensile. Il familiare che assiste il disabile avrà diritto ad un prolungamento del congedo parentale, permessi orari retribuiti e 3 giorni di permesso mensile. La sentenza n.54712/2016 della Cassazione ha chiarito la finalità di questi permessi. Garantire ai lavoratori la possibilità di assistere con continuità il familiare malato così come di dedicarsi alle loro necessità personali.
Sanzioni di oltre 25.000 euro per l’uso improprio di questi permessi
L’azienda può accertare che il comportamento del dipendente operi in ottemperanza alle finalità previste dalla normativa. Potrà anche utilizzare controlli investigativi, qualora vi sia il sospetto che il dipendente usi impropriamente i permessi Legge 104. La sentenza n.4670/2019 della Suprema Corte ha infatti stabilito che usare impropriamente i permessi lede la buona fede dell’azienda. Il rischio per il dipendente è il licenziamento per giusta causa.
Ma sono previste anche sanzioni di oltre 25.000 euro per l’uso improprio di questi permessi. Il lavoratore, infatti, oltre a pesanti sanzioni amministrative rischia di incorrere in responsabilità penali. Così come stabilito dall’articolo 316 ter del codice penale. Nel caso in cui vengano fornite dichiarazioni false o informazioni attestanti cose non vere il dipendente incorrerà nel reato di indebita percezione di indennità statali. In questi casi, infatti, se il lavoratore avrà percepito indebitamente una somma almeno pari a 3.999,96 euro incorrerà in una sanzione da 5.164 a 25.822 euro.