Quando e perchè contestare la multa fatta con autovelox

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Quando e perchè contestare la multa fatta con autovelox?

La multa fatta con autovelox è soggetta ad alcuni limiti e condizioni. Infatti, vi sono numerose motivazioni che possono essere sollevate per contestare la multa fatta con tali dispositivi elettronici. Ad esempio, la polizia deve rispettare alcune regole sul posizionamento dei predetti. In primis, la regola è che gli agenti devono essere sempre presenti sul posto. Gli autovelox che operano in modalità automatica rappresentano l’eccezione. Infatti, possono essere consentiti solo in determinate strade e con apposite autorizzazioni. In secondo luogo, la macchinetta va collocata in modo da rispettare la chilometrica e la direzione di marcia stabilita dal Prefetto. In particolare, il misuratore non deve essere nascosto in modo da trarre in inganno l’automobilista sulla sua presenza.

Quando e perchè contestare la multa fatta con autovelox? Cassazione del 23 luglio 2020 n. 15760 del 2020

Tutto quanto in precedenza esposto è stato ribadito da una recente ordinanza della Cassazione, la n. 15760 del 2020. Essa si è soffermata sulla nullità della multa per errore di posizionamento dell’autovelox. Preliminarmente, ha però trattato i temi classici della contestazione immediata e della taratura. La prima regola relativa alla contestazione immediata, richiede che l’assenza dell’agente che verifichi il funzionamento dell’autovelox rappresenti un’eccezione. Il secondo prescrive che ogni misuratore elettronico della velocità deve essere soggetto a taratura. Quest’ultima va eseguita almeno una volta all’anno e di ciò va data menzione nel verbale. Nelle strade urbane a scorrimento e in quelle extraurbane secondarie, l’autovelox può funzionare in maniera automatica.

Ciò, a condizione che vi sia un decreto del Prefetto che ne autorizzi tale impiego. Infine, la terza regola, oggetto di interesse particolare da parte della Cassazione, è la seguente. Ossia: per l’utilizzo in modalità automatica, il Prefetto deve indicare l’esatto chilometraggio nonché il senso di marcia in cui il controllo automatizzato è consentito. Per accertarsi del rispetto di detta prescrizione, l’automobilista può chiedere la copia dell’ordinanza prefettizia che lo stabilisce. La violazione anche di uno solo di tali precetti, rende la contravvenzione nulla. Pertanto, essa, sulla scorta dei vizi su descritti, può essere impugnata e annullata.