Quali sono gli eredi che si considerano legittimi di un defunto? Come si stabilisce la legittimità della propria posizione all’interno dell’asse ereditario? Nell’articolo che segue gli specialisti di diritto e fisco di Proiezionidiborsa daranno risposta ad un interrogativo che spesso non trova facile risoluzione.
Alla morte di una persona cara, non è sempre naturale capire quali sono gli eredi che si considerano legittimi. Assai più complessa diventa la questione se il decesso della persona cara non sia accompagnato da un valido testamento che faccia chiarezza sull’eredità. In tal caso, l’attribuzione della quota di eredità che spetta a familiari e cari del defunto dovrebbe seguire una normativa che si fonda sulla legittimità dell’erede. In tal senso, è normale domandarsi secondo quale criterio si stabilisca l’eventuale erede legittimo o meno.
Gli eredi secondo la Legge
Secondo quanto stabilisce l’articolo 565 del Codice civile i parenti più stretti del defunto sono quelli che si considerano eredi legittimi. Tra i parenti più stretti rientrano: il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli e gli altri parenti. In ultima istanza, laddove non si riescano ad individuare parenti stretti, lo Stato si considera come ultimo degli eredi legittimi. Questo aspetto che pone l’accento sugli eredi legittimi consente alla Legge di limitare la libertà che la persona ha di disporre del proprio testamento. Non a caso, spesso si sente parlare di “quota legittima” che gli eredi sono chiamati ad accettare o rifiutare alla morte del parente. In questi casi, è possibile anche che nell’eredità rientrino dei debiti. Se si desidera evitare di ricevere una quota di debiti, è possibile capire come evitare la legittima leggendo l’articolo qui.
Attenzione alla differenza tra eredi legittimi e legittimari
Volendo intraprendere un’analisi più approfondita, la questione merita di porre un distinzione nel campo di indagine: la distinzione tra legittimi e legittimari. Nel primo caso ci si riferisce ai destinatari dell’eredità in caso di assenza del testamento. Rientrano tra questi i parenti elencati sopra fino a raggiungere il sesto grado di parentela. I legittimari, invece, sono coloro a cui spetta una certa quota di patrimonio, ossia: coniuge, figli o genitori. Questi ultimi sono coloro che hanno diritto ad una quota dell’eredità indipendentemente da quanto stabilisce l’eventuale testamento. Tuttavia, non sempre è così. Difatti la Legge ammette casi in cui il diritto alla quota decade in presenza di determinate condizioni.
In tale scenario, la distribuzione del patrimonio segue dunque l’ordine gerarchico di parentela. Nel caso in cui non siano presenti dei figli, ad esempio, saranno i fratelli o i genitori del defunto a diventare legittimi eredi. Nel caso in cui il defunto non abbia contratto in vita un matrimonio, o il coniuge risulti defunto a sua volta, se non vi è testamento l’eredità si distribuisce tra gli altri eredi legittimi. Ecco come si stabilisce la divisione dell’eredità.