Senza lavoro, siamo senza futuro

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Futuro in Italia: non saprei dire! Senza lavoro, siamo senza futuro.

Le prospettive  del nostro Paese non erano certo molto  buone a novembre 2019.

Si parlava di aumento aliquote IVA, eventuale patrimoniale, rapporto debito/PIL troppo alto, crescita PIL bassa rispetto agli altri Paesi europei.

Oggi dopo l’epidemia di coronavirus non si parla più momentaneamente di queste problematiche, si cerca con manovre di bilancio di accontentare tutti.

Grazie alla possibilità di manovra di bilancio in deficit sono state varate una serie di norme che non hanno affrontato il vero problema economico dell’epidemia.

Bonus a tutti, di scarsa o nessuna utilità.

Una serie infinita di bonus di nessuna utilità pratica, sovvenzioni, aiuti, prestiti, grandi consulenti.

Si parla di semplificare la burocrazia  basta vedere  cosa si deve fare per la richiesta del bonus vacanze.

Aumento delle pratiche amministrative, carta e  telematico.

Prima almeno vi era solo la carta.

L’unico problema da affrontare era quello di dare tutte le risorse disponibili alle imprese, con il solo vincolo di mantenere per i prossimi anni i livelli di occupazione. Si dovevano pagare le imprese per non licenziare. In particolare, a quali imprese dovevano essere elargiti i maggiori sussidi? Soprattutto a quelle medio piccole.

Di tutto questo cosa è stato fatto? Poco o niente, però nella marea di provvedimenti governativi ci sarà sempre qualcuno che   in televisione potrà vantarsi di aver impegnato la detta cifra per  il sostegno alle imprese.

Il tipico esempio è una delibera comunale nella quale, per creare complicazioni, vengono proposte una serie di aliquote e/o deduzioni di scarsa rilevanza, ma di difficile interpretazione. Questo al solo scopo di poter dire che si è fatto il bene sociale dei residenti del comune.

Solo le aziende possono contribuire alla ripresa.

Le imprese, ci vogliono anni per crearle, sudore, sangue, capitali e impegno costante di tutti.

L’impresa non è l’imprenditore ma un  bene complesso nel quale tutti fanno una parte importante.

Anche il giardiniere che tiene  pulito e bello  il piccolo parco adiacente alla fabbrica, svolge un ruolo importante e così anche l’addetto alle pulizie svolge un ruolo non secondario in azienda.

Durante il mio praticantato professionale un vecchio ragioniere mi spiegò la teoria del giardino.

Guardare è la cosa più importante.

Cosa è la teoria del giardino? Molto semplice. Quando vai in una azienda a fare la revisione contabile guarda il giardino esterno se è ben tenuto e curato.

Questo è un primo indizio che la società  è in buone condizioni.

Poi appena entri  nella sede guarda come sono tenuti i bagni se sono ben puliti con sapone e asciugamani sempre nuovi e ben tenuti, è un altro indizio che la società, almeno per adesso, ha  un buon profitto.

I bilanci e la contabilità sono l’ultima cosa da vedere.

Dopo anni di attività, ho potuto verificare empiricamente che questo è sempre vero.

Le aziende con giardino ben curato e con bagni puliti e ordinati hanno avuto sempre dei bilanci in ottime condizioni.

Ci vuole molto tempo per creare questi complessi produttivi ma ricordiamo che basta veramente poco  per farle chiudere.

Purtroppo, le sezioni fallimentari dei vari tribunali italiani sono piene di queste  imprese.

Senza lavoro, siamo senza futuro. Ci sarà futuro per l’ Italia?