Un vademecum su come conservare l’acqua nelle bottiglie di plastica secondo la Cassazione
L’Italia svetta in testa alle classifiche mondiali per il consumo di acqua minerale. Quindi anche se spesso passa sotto silenzio, in realtà, l’acqua è l’alimento principe nell’alimentazione di ognuno. Non è quindi un caso che quando si fa scorta di alimenti, le casse o cartoni di acqua, la facciano da padroni nei carrelli della spesa. L’italiano medio infatti, da recenti statistiche, sembra prediligere, a torto o a ragione, l’acqua in bottiglia rispetto a quella pubblica. Stando così le cose, meglio approfondire cosa c’è da sapere in fatto di bottiglie di plastica, in quanto più a rischio di quelle in vetro. Vediamo quindi come conservare l’acqua nelle bottiglie di plastica secondo la Cassazione.
L’acqua nelle bottiglie di plastica
Chiunque si ritrovi tra le mani una qualunque bottiglia in plastica, potrà direttamente verificare cosa riporta l’etichetta. Ad un certo punto, sta scritto quanto segue: “Evitare l’esposizione alla luce diretta e al calore. Conservare in luogo fresco, asciutto e pulito”. Una chiara istruzione per l’uso a cui chiunque dovrà sottostare. Le bottiglie delle acque minerali sono infatti realizzate, per lo più, in PET, un materiale che non deve assolutamente essere esposto al sole. Questa non è un’indicazione da adottare in via preferenziale, ma un vero e proprio obbligo di legge. Specie a seguito di un’importante pronuncia della Corte di Cassazione.
L’intervento della Corte di Cassazione
Risale ad agosto 2018 la pronuncia della Cassazione con la quale si fa espresso divieto di lasciare all’aperto e sotto il sole le bottiglie di plastica di acqua minerale. Questo perché l’impatto con i raggi del sole, può essere fonte potenziale di pericolo per la salute dei consumatori. Il materiale dei contenitori è infatti sì comodo per il minore peso rispetto al vetro, ma al contempo maggiormente esposto a rischi. Ovvero sono possibili fenomeni chimici di alterazione delle bottiglie in PET e di conseguenza, anche del loro contenuto.
Il punto importante su cui i giudici della Suprema Corte si sono pronunciati attiene alla condotta tenuta da un commerciante, nel singolo caso di specie. Per cui, costituisce sempre reato lasciare sotto al sole le bottiglie in plastica di acqua, indipendentemente dall’effettivo verificarsi di danni per il consumatore. In altri termini, il reato per cui al commerciante è stata comminata una salatissima ammenda, in gergo giuridico, si definisce “reato di pericolo”.
Come conservare l’acqua nelle bottiglie di plastica secondo la Cassazione
Dato questo importante precedente, ora tutti saranno tenuti ad un’attenzione doppia nella gestione delle confezioni di acqua in plastica. Queste “accortezze” non riguardano ovviamente solo chi è in commercio, ma chiunque. Ciò significa che anche il singolo cittadino dovrà porre attenzione a dove vengono lasciate in deposito le bottiglie di acqua in casa. Prediligere sempre posti lontani dalla luce diretta dei raggi solari e comunque evitare di lasciare, per troppo tempo, le bottiglie in auto. L’abitacolo, specie durante i mesi di caldo torrido, potrebbe creare una sorta di effetto serra, surriscaldando le bottiglie. Un rischio da scongiurarsi, senza se e senza ma.