La Commissione Europea ha recentemente proposto il Next Generation UE Fund, un fondo europeo che prenderebbe in prestito denaro a nome dell’Unione Europea per finanziare spese di livello europeo. Si tratta di una scelta che potrebbe essere dirompente. Ssia perché introdurrà un nuovo metodo di finanziamento delle spese comunitarie, sia per gli effetti sul mercato delle obbligazioni sovrane. Mirato principalmente alla stabilizzazione ciclica, questo fondo comporterebbe una ridistribuzione delle risorse tra gli Stati membri. Per funzionare, tuttavia, la proposta deve essere attuata rapidamente e richiede l’introduzione di uno strumento finanziario mai utilizzato finora: gli Eurobond.
Il Next Generation sarà incorporato nel prossimo bilancio pluriennale dell’UE e aggiungerebbe 433 miliardi di euro in sovvenzioni. 67 miliardi in garanzie e 250 miliardi in prestiti al bilancio UE “standard” da 1.100 miliardi di euro per il periodo 2021-2027.
Purtroppo, il processo di approvazione del bilancio comunitario è ancora lento e farraginoso e gli impegni di bilancio sono di solito pagati in molti anni.
Il Next Generation UE Fund per finanziare le spese
E qui è importante guardare ai numeri e alla tempistica degli esborsi. Secondo le cifre rese note dalla stessa Commissione, il 78% degli impegni totali dovrebbe essere impegnato nel 2020-2022. Tuttavia, la Commissione prevede che appena il 24,9% di questi sarà speso effettivamente nel 2020-2022, quando le esigenze di ripresa saranno maggiori.
Inoltre, questi pagamenti presuppongono tassi di assorbimento dei fondi da parte degli stati richiedenti del 100%. Ma in realtà, i tassi di assorbimento sono più bassi, e variano a seconda degli Stati membri.
I 250 miliardi di euro di prestiti sarebbero interamente impegnati nel 2021-2022. Il 43% pagato in questi due anni, supponendo una domanda del 100% e, ancora una volta, un tasso di assorbimento del 100%.
Quando saranno emessi i nuovi Eurobond per finanziare i pagamenti del fondo ai singoli stati, la frammentazione del già frammentato mercato delle obbligazioni sovrane potrebbe aumentare ulteriormente.
Eurobond cosa potrebbero rappresentare?
Gli Eurobond potrebbero davvero rappresentare un cuneo tra i sovereign bond ad alto rendimento (quelle dei paesi PIGS) e quelli a basso rendimento (quelle dei paesi del Nord), esacerbando ulteriormente lo spread tra i titoli sovrani. Essendo garantiti dalle finanze pubbliche di tutti gli Stati membri, infatti, è ragionevole pensare che il loro profilo rischio-rendimento sia una sorta di media ponderata di quelli dei singoli stati. Non i rendimenti al di sotto del tasso di deposito della BCE, come un bund tedesco, ma nemmeno i rendimenti di Italia e Grecia. La fine del programma di Quantitative Easing della BCE, combinata con l’introduzione degli Eurobond, potrebbe, quindi, far scendere ancora di più i rendimenti dei bund tedeschi e far salire ancora di più i rendimenti dei BTP italiani. Uno scenario, questo, ritenuto molto probabile dagli analisti.
L’aumento di frammentazione del mercato sarà funzione del fabbisogno di liquidità dell’UE che si renderà necessario per pagare gli esborsi agli Stati membri. Questo con il 2024 che sarà l’anno in cui l’UE dovrebbe emettere la maggiore quantità di Eurobond, perché sarà quello l’anno in cui anche gli esborsi saranno maggiori. Gli investitori e i trader dovrebbero prestare attenzione a questo aspetto temporale.