Inutile negarlo perché esistono conti correnti più convenienti rispetto ad altri soprattutto per i risparmiatori che nel 2020 utilizzano i servizi basilari. Aprire un conto corrente richiede poco tempo e una documentazione ridotta, ma non tutti gli istituti bancari garantiscono costi contenuti. La scelta del conto corrente si rivelerà vincente nella misura in cui vi aiuterà ad abbatterà o ridurre i costi fissi.
Ciò a cui bisogna prestare attenzione quando si sottoscrive un contratto bancario è l’indicatore sintetico di costo (ISC). Per valutare quali sono i conti correnti più convenienti del 2020 occorre sapere a quanto ammonta l’ISC, ovvero il costo annuo totale. Ogni istituto di credito all’atto di apertura di un conto corrente ha l’obbligo di fornire informazioni relative alle spese fisse su base annuale.
Quali sono i conti correnti più convenienti del 2020?
Attualmente il consumatore ha facoltà di scegliere fra numerose opzioni, ma quelle più vantaggiose provengono dai conti correnti online. Di sicuro conveniente si presenta il Conto online che Credit Agricole che assicura ai suoi clienti costi assai ridotti. Anzitutto garantisce l’azzeramento delle spese per l’apertura del conto e del canone annuale che solitamente rappresenta la voce di spesa più valutata. Altrettanto privi di costi sono i prelievi, i bonifici, le ricariche e le carte di debito. Al contrario, chi richiede la carta di credito è tenuto al pagamento di un canone annuo che ammonta a 30,99 euro.
Altra soluzione vantaggiosa per i consumatori con esigenze di bassa operatività proviene dal conto Widiba. Si tratta pur sempre di un conto online che consente di effettuare pagamenti con Google Pay e Apple Pay tramite il ricorso allo smartphone. Le spese di canone sono pari a zero per i primi 12 mesi, ma la gratuità è garantita per un periodo illimitato a determinate condizioni. Occorre difatti accreditare lo stipendio o l’assegno pensionistico o, in alternativa, lasciare in deposito una somma di denaro di circa 5000 euro.
A difesa dei correntisti interviene l’articolo 117, comma 8 del Testo Unico che disciplina i termini e le condizioni del cosiddetto “conto corrente semplice”. Lo stesso dicasi dell’articolo 127, comma 2 del predetto Testo Unico che tutela il cliente relativamente alle condizioni del contratto e ad eventuali difformità. Un “conto corrente semplice”, secondo quanto la Banca d’Italia ha statuito, offre soluzioni ideali ai correntisti che necessitano di bassa operatività. Ciò a fronte del pagamento di spese fisse di gestione e della possibilità di un numero predefinito di operazioni e di servizi.