Correzioni importanti delle ultime ore al decreto imprese in questi giorni posto al vaglio e al giudizio del Parlamento. Le modifiche apportate sono diverse e riguardano gli importi e i tempi della restituzione dei prestiti con garanzia dello Stato. Entriamo subito nel dettaglio di questi 5.000 euro in più garantiti per le aziende nel decreto imprese .
Novità prestiti fino a €25.000
Per quanto riguarda gli ex-prestiti fino a €25.000, le novità sono due in particolare.
Prima modifica: si abbatte la vecchia soglia dei 25mila € dei prestiti alle Pmi con garanzia pubblica al 100% e data dal Fondo di garanzia. Il tetto massimo sale infatti ai nuovi €30.000. Circa il tasso d’interesse, esso non potrà superare il tasso di rendistato con durata analoga al finanziamento maggiorato dello 0,2%.
Seconda novità: il piano di rimborso sempre per gli stessi prestiti passerà dagli ex 6 ai nuovi 10 anni. Concederà quindi molto più spazio di manovra ai singoli imprenditori.
Entrambe le correzioni sono state discusse e approvate dalle commissioni Finanza e Attività produttive della Camera. E sulle quali è pervenuto il placet sia della maggioranza che di buona parte dell’opposizione al Governo.
Novità prestiti fino a €800.000
Le novità riguardano anche le aziende che hanno fatto richiesta di prestiti per importi superiori. È il caso delle richieste over €800.000, sempre con garanzia dello Stato ma stavolta fino all’80% (ed il restante 20% a copertura di Confidi). Qui a cambiare sarà la durata del piano di rimborso che potrà arrivare fino ai 30 anni.
Anche in questo consenso alle modifiche sul dl imprese è stato abbastanza trasversale tra le forze politiche in Parlamento.
5.000 euro in più garantiti per le aziende nel decreto imprese
Intanto ieri il Premier in Parlamento ha confidato di avere “fiducia per la Fase-2”. Nel corso del suo intervento Conte si è appellato anche al buon senso delle banche: “basta ritardi sulla liquidità”. Ha poi invitato i cittadini a trascorrere le vacanze nel nostro paese e dare in tal modo un contributo indiretto agli operatori del turismo.
Inoltre ha anticipato sui lavori di un nuovo decreto legge che “sarà dedicato alla semplificazione amministrativa e burocratica. Introdurrà molti elementi di novità Per fornire all’Italia uno shock economico senza precedenti, in particolare nel settore delle infrastrutture”. Non è un mistero che la burocrazia opprime il paese, per cui il rilancio dell’economia non può non passare per una riforma della macchina statale.