Pensavamo che certe storie di finanza agli albori del 2020 non avessero più modo di esistere. E questo perché oggi le informazioni corrono veloci senza dare modo a chi le orchestra di giungere ai loro obiettivi senza essere svelate. E invece no, a quanto si apprende da Bloomberg, che nelle ultime ore ha sollevato la questione dei rialzi in Borsa di Moderna. Si tratta dell’azienda americana di biotecnologie che ha visto le sue quotazioni volare dai $19,17 del 24 febbraio agli odierni $76,50. Vediamo cos’è successo, chiedendoci se in Borsa una nuova bolla speculativa sta per abbattersi.
La ricerca sul vaccino Covid alle origini
Alle origini del tutto ci sono stati gli ingenti flussi di soldi pubblici che da mesi sono confluiti verso il settore medico-scientifico-farmaceutico. L’obiettivo è chiaro, nobile, prioritario: porre un argine, un rimedio farmacologico al coronavirus. Ecco dunque spiegato il circa +300% di Moderna in poco meno di 3 mesi, sulla scia dei promettenti risultati dei test clinici in Fase 1. Mentre solo ieri il titolo ha portato a casa un altro +20%, arrivando a sfiorare quota $87. Come mai? Nella giornata di domenica 17 maggio, il ceo di Moderna aveva esaltato su Cnbc il loro “prototipo” di laboratorio, il vaccino mRNA-1273. Salvo poi scoprire che gli unici effetti certi erano “deboli” (e legati al suo non essere nocivo alla salute) in rapporto alla reazione dei mercati.
L’annuncio dell’offerta pubblica
Dopo la chiusura degli scambi della giornata di ieri il titolo sul Nasdaq è però sceso a $77: normale presa di beneficio? Non proprio, ma un semplice allineamento dei corsi di Borsa all’annunciata offerta pubblica di titoli della società. L’operazione è per un controvalore di 1,25 milioni di $, a 75-77,50 dollari per share.
L’intento è quello di raccogliere fondi per lo sviluppo del vaccino anti Covid-19. Ora, da più fronti si sono sollevate domande circa la congruenza dei tempi. Vale a dire annuncio in tv; rialzo; comunicazione dell’offerta di collocamento di nuove azioni. Tutto un pò troppo strano per essere solo la risultante di coincidenze. Ovvero vi è il sospetto di averci “messo del proprio” (riferito al cda di Moderna) a dare una piccola spallata ai rialzi dei corsi. Ancora, Bloomberg al riguardo ha pubblicato un piccolo resoconto ma particolarmente interessante. Da esso si evince infatti come uno dei principali azionisti dell’azienda biotech abbia effettuato copiose vendite di titoli negli ultimi giorni.
I “buoni esempi” fanno proseliti
Di bello c’è che la “mossa a sorpresa” della biotech Moderna è stata seguita a ruota anche da altre aziende del settore. È stato – solo per fare qualche nome – il caso di Hexo, Krista Biotech, Clovis. Non c’è dubbio che le aziende coinvolte (a cui potrebbero aggiungersene altre da qui a breve) stanno dando il massimo per la scoperta di un vaccino. Ma non si vorrebbe un giorno scoprire che aldilà delle intenzioni ci siano precisi piani di politica interna ai gruppi di controllo delle interessate. E non solo, diciamo di più aziende del settore farmaceutico che in questi mesi di Covid hanno visto generalmente le loro quotazioni apprezzarsi. Ovvero cogliere l’occasione per alleggerire le proprie quote proprio sul “più bello” delle rispettive quotazioni.
Non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che in simili circostanze sono in genere i piccoli risparmiatori a restare col cerino in mano. Sono loro infatti che spesso comprano quando il grosso dei rialzi ormai è stato fatto. Per poi scoprire che una parte della corsa è stata anche il frutto di scommesse di Borsa e non già di uno stravolgimento effettivo dei fondamentali.
I corsi delle aziende biotech reggeranno a lungo questi i rialzi? Solo il tempo potrà dire se in Borsa una nuova bolla speculativa sta per abbattersi oppure no .