Il coronavirus non ha risparmiato nessuno. Anche il Vaticano piange per i mancati incassi. La cassaforte della Chiesa sta registrando introiti minori ma non rischia nessun default. E’ vero che si contano meno soldi in entrata ed è dovuto alle minori offerte dei fedeli. Con le Chiese chiuse e il divieto delle celebrazioni religiose, lo Stato del Vaticano ha subìto una crisi senza precedenti. In passato spesso si è parlato di un default dello Stato Pontificio. Tra teorie complottiste e verità tenute nascoste, la Santa Sede vede assottigliarsi sempre più le entrate. Ai tempi del coronavirus anche una fortezza come il Vaticano vacilla. E deve guardarsi intorno.
Lo stesso Prefetto dell’Economia del Vaticano Padre Guerrero Alves chiarisce che non c’è nessun rischio di default. Tra entrate ed uscite non tutto fila liscio come ai tempi d’oro.
Quanto versa il Vaticano all’Italia
Spesso molti si sono chiesti quante tasse paga lo Stato Pontificio all’Italia. Svelato l’arcano, la Santa Sede versa 7 milioni di euro di tasse. Il bilancio del Vaticano è formato da entrare provenienti da contributi e donazioni, rendimenti degli immobili di proprietà e da altre attività. Ogni anno all’incirca incamera 270 milioni di euro.
Come sarà il futuro della Chiesa
La fase dell’emergenza sanitaria ha colpito in senso verticale tutta la piramide pontificia. I ragionieri della Santa Sede si sono messi a rivedere i conti del bilancio per capire dove tagliare spese superflue. Si stima che le entrate saranno minori nella misura del 25% se tutto va bene. Nella prospettiva più pessimistica si potrebbe raggiungere il 45% di introiti in meno. Fare i conti non è semplice per una architettura ramificata come la Chiesa.
Gli immobili non rendono più come una volta
Le proprietà immobiliari del Vaticano sono disseminate dappertutto. La rendita degli affitti ha sempre rappresentato una entrata certa. Oggi anche questo canone si rimette in discussione perché gli affittuari sono in difficoltà. Su un punto il Prefetto per l’Economia vaticana rassicura: nessun taglio riguarderà chi è più vulnerabile. Anche la Chiesa stringe la cinghia per se stessa e il Vaticano piange per i mancati incassi.