3 modi per sfuggire alla tassa patrimoniale 2020

gli italiani

Mettere al riparo soldi e beni per evitare la tassa patrimoniale 2020 rappresenta una priorità pertanto valutiamo almeno 3 modi per sfuggire all’imposta. Ci si interroga in merito all’esistenza di investimenti esenti da patrimoniale o alle strategie per evitare un prelievo forzoso. Ciò perché la crisi economica che il Covid-19 ha determinato inevitabilmente avrà ricadute negative su tutti i contribuenti italiani.

La massiccia erogazione da parte del Governo di ammortizzatori economici, indennità, cassa integrazione e agevolazioni di varia natura potrebbe costituire un rischio per i contribuenti. Lo Stato assistenzialista è attualmente costretto a causa del coronavirus ad offrire puntelli finanziari alle famiglie indigenti e liquidità alle imprese. La ripresa del sistema economico italiano non può difatti prescindere dal sostegno ai cittadini e alle aziende perché il ciclo produttivo riparta in tempi brevi.

Le misure tampone che il Governo ha finora adottato hanno implicato lo stanziamento di enormi finanziamenti e ancor più consistenti potrebbero rivelarsi necessari prossimamente. Lo svuotarsi delle riserve statali procede su binari paralleli al timore che si renda imprescindibile il ricorso a prelievi forzosi dal patrimonio degli italiani.

Il risparmiatore più scaltro che intende giocare di anticipo rispetto ad un eventuale provvedimento governativo deve sapere come operare nei margini della legalità. Ed esistono almeno 3 modi per sfuggire alla tassa patrimoniale 2020 e scongiurare il rischio di finire nelle spire dell’imposta.

3 modi per sfuggire alla tassa patrimoniale

Chi desidera mettere al sicuro i propri risparmi deve prendere in considerazione la necessità di lasciare pochissima liquidità sul conto o sul libretto di risparmio. Pertanto la prima mossa per evitare ingerenze sui risparmi richiede di ridurre quanto più è possibile l’accantonamento di liquidità sul conto corrente.

Ovviamente occorre studiare modalità di intervento che consentano di percorrere vie alternative a quei correntisti che invece hanno in deposito somme di denaro ragguardevoli. La prima e più efficace soluzione perché i risparmi non subisca aggressioni richiede l’attuazione di un piano di investimenti a basso rischio. Perché si verifichi quest’ultima condizione il consiglio degli analisti più esperti si conferma pressoché immutato nel tempo.

Il correntista lungimirante avrà difatti cura di parcellizzare il capitale che intende investire in strumenti diversi e aree geografiche diversificate. La diversificazione degli strumenti finanziari permette all’investitore di conservare un ampio margine di controllo sull’ammontare complessivo e di minimizzare eventuali perdite.

Un’ulteriore scialuppa di salvataggio per tutelare il proprio patrimonio da improvvisi marosi richiede investimenti in fondi, obbligazioni o titoli azionari fuori dell’Eurozona. Parimenti si potrebbe optare per il trasferimento dei risparmi presso istituti bancari esteri e al di fuori dell’Eurozona, ma potrebbe rivelarsi poco conveniente. Ciò perché il peso della tassazione potrebbe esercitare una pressione tale da superare quella di un’eventuale imposta patrimoniale.