Controlli fiscali, accertamenti ed ispezioni senza limitazioni per chi accede ai prestiti garantiti dallo Stato

Cosa deve fare il Governo per risolvere la crisi economica

Controlli fiscali, accertamenti ed ispezioni senza limitazioni per chi accede ai prestiti garantiti dallo Stato? Cosa succede e cosa attendere?

Da qualche giorno è possibile fare richiesta dei prestiti messi a disposizione dal Governo per aziende e partite IVA. La necessità di liquidità delle imprese e dei lavoratori autonomi è sempre più pressante e il Decreto liquidità dovrebbe andare incontro a queste necessità. Ma quanto è veramente conveniente accedere a questi prestiti? Leggendo il modulo di richiesta abbiamo scoperto che…

Le condizioni per la restituzione del prestito

Chi è in possesso di partita IVA può già richiedere un finanziamento fino a 25mila attraverso un modulo scaricabile da Internet sul sito: www.fondidigaranzia.it. Il prestito, erogato dalle banche, è garantito al 100% dallo Stato le modalità di rimborso sono soggette ad alcune condizioni. Un possibile preammortamento di 24 mesi, una restituzione fino a 72 mesi e un tasso di interesse agevolato. Ma che tasso? Il Decreto non specifica e rimanda a un meccanismo che fa riferimento al Rendistato (il costo ponderato del debito pubblico) più una maggiorazione. Di fatto le banche applicano il tasso autonomamente.

E’ veramente tutto così automatico?

In teoria, essendo lo Stato a garantire il 100% della somma, l’erogazione da parte della banca dovrebbe essere automatica. Lo spiega bene la lettera “m” del comma 1 dell’art. 13 del D.L. 8 aprile 2020, n. 23, che parla di una concessione automatica e senza valutazione. E della possibilità della banca di erogare il finanziamento coperto dalla garanzia, subordinatamente alla verifica formale del possesso dei requisiti. Quindi senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del Gestore del Fondo (gruppo di banche con in testa il Mediocredito centrale). In realtà la banca attiva una istruttoria che decide poi sull’erogazione o meno dei finanziamenti. Quindi il prestito è comunque una scelta riservata alla banca, indipendentemente dall’automatismo legato alla garanzia.

Controlli fiscali, accertamenti ed ispezioni senza limitazioni per chi accede ai prestiti garantiti dallo Stato Se l’istruttoria va a buon fine la banca eroga il prestito, in misura di massimo un quarto del fatturato fatto nel 2019. Comunque per un importo non superiore a 25mila euro. Quindi una partita IVA per accedere a un finanziamento di 25mila euro deve avere fatturato almeno 100mila euro nel 2019. Se il lavoratore autonomo ha fatturato 20mila euro, il prestito è di 5mila euro.

E a che prezzo questi soldi vengono erogati? Il modulo di richiesta a questo proposito è chiarissimo. Il beneficiario della somma deve impegnarsi a trasmettere la documentazione necessaria a controlli orientati all’accertamento della veridicità dei dati contenuti nel modulo di richiesta.

Deve inoltre impegnarsi a consentire, in ogni momento e senza limitazioni, l’effettuazione di controlli, accertamenti documentali ed ispezioni in loco presso le sedi della medesima.

E’ chiaro?

Fatevi bene i calcoli per capire se ne vale veramente la pena

In caso di revoche totali o parziali delle agevolazioni per indebita fruizione, le sanzioni previste sono regolate dal Decreto legislativo n.123 del 1998. Ovvero il beneficiario del prestito sarà obbligato a restituire un importo pari all’aiuto ottenuto. A cui si aggiungono sanzioni pecuniarie da 2 a 4 volte l’importo dell’intervento.

Se siete una partita IVA e state per chiedere il prestito, fatevi bene i calcoli e valutate se ne vale veramente la pena.