Le misure economiche per la ripresa del Paese non sono ancora terminate. Molti attendono con ansia l’annuncio ufficiale del prossimo decreto che, stando ad alcuni rumor, dovrebbe contenere delle misure specifiche sulla tassazione. Le sospensioni dei pagamenti che hanno avuto luogo in queste settimane, hanno ingenerato delle preoccupazioni in alcuni contribuenti. La ragione risiede nel fatto che queste procrastinazioni creerebbero, in taluni casi, una situazione paradossale alle porte dell’estate: nel mese giungo, come avevamo elencato qui, l’esborso previsto sarebbe notevole dato lo stratificarsi di tasse su tasse. Tenendo conto delle difficoltà in cui versano numerose famiglie e aziende, ecco come si potrebbero pagare le tasse quest’anno secondo le possibili manovre del Governo.
Cosa c’è ancora da risolvere in termini di tassazione
Il coronavirus non smette ancora di cambiare le carte in gioco e di ridisegnare calendari e programmi politico-economici. Le prossime manovre che riguarderanno il Fisco, potrebbero includere una forma di rateizzazione sui pagamenti fino alla fine del 2020. La paradossale situazione che si andrebbe a creare nel mese di giugno, metterebbe ulteriormente in ginocchio imprese e famiglie già in difficoltà. Come molti già sanno, con l’articolo 18 del Decreto-Legge 8 aprile 2020 n.23, prevede la sospensione di molti pagamenti per i mesi di aprile e maggio. Ma questo non risolve definitivamente i problemi legati alla contribuzione. Perciò, i tecnici del Ministero dell’Economia sono al lavoro per trovare una soluzione più confacente al momento storico che il Paese sta attraversando.
Le principali novità sui pagamenti
Ecco come si potrebbero pagare le tasse quest’anno: la principale ipotesi riguarda proprio una formula di rateizzazione più distribuita. In che senso? Si intende aumentare il numero di rate previste per i pagamenti, passando da 5 a 10 rate in maniera da alleggerire il carico ad ogni pagamento. Oltre a ciò, si ipotizza anche una misura ad hoc per le imprese: le regole sulle compensazioni potrebbero assistere ad un innalzamento del tetto che attualmente è fissato a 700 mila euro. Ciò avrebbe come effetto il ridotto bisogno di liquidità per il saldo dei balzelli. Molto resta ancora da stabilire e queste sono ancora le prime ipotesi sulle prossime manovre.