In questo periodo, l’andamento dei mercati dovrà essere per forza legato all’andamento dell’epidemia da coronavirus. Ma sull’economia Goldman Sachs e JPMorgan lanciano i primi avvertimenti
In Cina ci sono voluti quasi due mesi e mezzo per poter sconfiggere, almeno in apparenza, il Covid-19. Per quale motivo “in apparenza”? A spiegarlo sono gli analisti di Goldman Sachs e JPMorgan che lanciano i primi avvertimenti sull’economia.
Gli avvertimenti di Goldman Sachs
Al centro delle analisi, il pericolo di un’ondata di ritorno. Ad aumentare il rischio, in maniera esponenziale, sarebbero, secondo gli avvertimenti di Goldman Sachs gli asintomatici il cui numero reale è spesso sconosciuto, da noi. Oppure volutamente occultato, in Cina. Quest’ultima ipotesi, circolante già da tempo tra gli analisti, viene rafforzata da altri elementi.
I dati macro sulla produzione
Il primo fattore da considerare, infatti sono i dati macro sulla produzione, ovviamente crollati nella fase acuta dell’epidemia, sono stranamente rimbalzati. E non di poco. Un rimbalzo particolarmente sospetto se si pensa che, come è facile dedurre, anche la domanda del resto del mondo, oltre che della Cina stessa, era ampiamente diminuita. Cosa significa questo? Che se la produzione è effettivamente quella comunicata dai dati macro allora si è iniziato a permettere la libera circolazione molto prima del dovuto.
Gli avvertimenti di JP Morgan
Sarebbe questo, quindi il fattore scatenante della suddetta epidemia di ritorno. Stando, inoltre, agli avvertimenti di JP Morgan, la preoccupazione si sviluppa su molti fronti. La sfida politica a livello mondiale è ardua. Basti pensare a quello che sta succedendo con le discordie in seno all’Ue. Non solo, ma da JP Morgan ricordano che fino a quando non ci sarà un vaccino, la sola arma è il distanziamento sociale. Ovvero un’arma molto costosa in termini economici.
Ondate di ritorno dell’infezione
Inoltre la mancanza di un vaccino, rende difficile prevedere l’andamento dell’epidemia. E ancora: il periodo di vitalità del virus e di incubazione è ancora oggetto di studi. Nulla vieta che i 14 giorni finora usati come parametro possano essere rivisti. A questo punto, quindi, non sono da escludere possibili ondate di ritorno dell’infezione. Un po’ come avviene con le scosse di assestamento di un terremoto.La previsione di JP Morgan, in questo caso, parla di possibili quarantene periodiche anche per i prossimi anni.