Azioni con basso debito o alto dividendo

mercati

Il mese di marzo è stato un mese molto difficile per i mercati e le borse internazionali. Per questo molti investitori sono alla ricerca di azioni con basso debito o alto dividendo

Sell off selvaggi sono scattati immediatamente dopo il diffondersi del coronavirus a livello globale. Ma a rendere il tutto ancora più spaventoso è stato il fatto che solo pochi giorni prima della catastrofe, i maggiori indici di tutto il mondo viaggiavano sull’onda di massimi storici del tutto immotivati.

Come comportarsi ora sui mercati?

Ad ogni modo, come sempre accade, dopo la scossa si sta assistendo ad un progressivo, cauto, ritorno di un certo ottimismo. Come comportarsi ora sui mercati? Ottimismo, infatti, non significa assolutamente che si può tornare a comprare con serenità. Anche perché quando si investe in azioni, ogni scelta di acquisto deve essere il frutto di ponderate considerazioni. Le stesse che si devono fare, adesso, e per di più con maggiore impegno.

Strategie di investimento

Inoltre la volatilità resterà fino a quando un vaccino non arriverà a stabilizzare il contagio. Utile, nel frattempo, può essere considerare alcune azioni con basso debito o alto dividendo.  Il motivo? Tra le strategie di investimento da utilizzare è necessario puntare su quelle che garantiscano sicurezza, qualità e liquidità. E le azioni con basso debito o alto dividendo solitamente tendono a performare meglio nei momenti di difficoltà.

Azioni con basso debito o alto dividendo

Il primo nome con un dividendo sicuro e alto (4,26%) è quello di 3M. La sua produzione è estremamente ampia e il suo dividendo è una certezza da oltre 50 anni. Ma la sicurezza più forte arriva dal fatto che 3M produce le mascherine che tutto il mondo cerca. Un altro buon esempio di azioni con basso debito o alto dividendo  è quello di Facebook. Anche in questo caso il motivo è molto semplice. Se si parla di azioni con basso debito o alto dividendo, sul fronte del debito, Facebook non ne ha. Per quanto riguarda il futuro, l’incremento esponenziale dell’uso di Instagram, WhatsApp e Messenger dettato dalle norme di isolamento potrebbero essere un carburante notevole. Benzina che potrebbe supportarla nel prevedibile calo della spesa pubblicitaria conseguenza ovvia di una riduzione della spesa dei consumatori.