I 3 paradisi fiscali per i pensionati che vogliono trasferirsi all’estero

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Se l’assegno previdenziale non soddisfa le esigenze dei nuovi pensionati, l’alternativa di trasferirsi in paesi tax free diventa assai attraente. Quali sono i 3 paradisi fiscali per i pensionati che vogliono trasferirsi all’estero? Sembra un trend che va consolidandosi nel tempo e che richiede un’attenta analisi circa la fuga dei nostri portatori sani di pensione. È il desiderio di molti quello di poter condurre una vita agiata e dignitosa al termine della propria carriera lavorativa. Ambizione non sempre realizzabile se agli importi di assegno ridotti si associa una pesante tassazione. Ci sono, tuttavia, delle realtà estere che potrebbero rappresentare una valida alternativa per i pensionati che desiderano disporre di maggiore liquidità. Secondo le ultime stime, nello scorso 2019 sono stati quasi 400 mila gli italiani pensionati che hanno deciso di spostare la propria residenza all’estero.

Cosa fare per ottenere i vantaggi fiscali

Prima di passare in rassegna i 3 paradisi fiscali per i pensionati che vogliono trasferirsi all’estero, occorre fare alcune precisazioni. Forse non tutti lo sanno, ma per beneficiare dei vantaggi fiscali offerti da altri paesi occorrono alcuni requisiti. In primis, non è sempre sufficiente trasferirsi fisicamente all’estero, ma occorre spostare la propria residenza nel paese prescelto. Inoltre, per non rischiare una doppia tassazione, occorre rispettare tali requisiti:

  • iscrizione all’AIRE (Associazione Italiani Residenti all’Estero);
  • non risiedere né avere domicilio in Italia per un periodo superiore alla metà dell’anno;
  • risiedere in un paese estero per almeno 184 giorni l’anno.

Queste sono le condizioni necessarie per potersi considerare dei pensionati beneficiari dei vantaggi esteri. Tale condizione vale per i pensionati da lavoro privato. Situazione un po’ differente e meno vantaggiosa è quella dei pensionati da lavoro pubblico.

Isole Canarie, ultimo approdo del Colono prima del grande viaggio verso il nuovo mondo

Fatte le dovute premesse, iniziamo l’esplorazione dei 3 paradisi fiscali per i pensionati che vogliono trasferirsi all’estero. In prima battuta, troviamo le Isole Canarie. Oltre ad un clima e a delle temperature invidiabili, le Canarie offrono diversi vantaggi fiscali ai pensionati che intendono trasferirsi. In questi paradisi fiscali e naturali, alle pensioni non si applicano le imposte comunali, regionali e Irpef. Un italiano residente alle Canarie potrebbe veder crescere l’importo del suo assegno previdenziale di circa il 15%. Un’altra nota da aggiungere riguarda il costo della vita. Le Canarie, in ragione del clima e del minore impatto fiscale, offrono un costo della vita piuttosto contenuto. Bisogna fare attenzione alle zone nelle quali ci si trasferisce però. Difatti, il turismo di lusso russo ha fatto sì che i costi lievitassero in alcune zone ritenute particolarmente “in”.

La Bulgaria, terra di antiche tradizioni

Sul versante orientale, dei 3 paradisi fiscali per i pensionati che vogliono trasferirsi all’estero, troviamo la Bulgaria. Per chi amasse territori ricchi di storia e di antiche tradizioni, la Bulgaria si rivela uno dei più appetibili paradisi fiscali. Il paese, facente parte dell’Unione Europea, sta diventando una meta molto ambita. La Bulgaria garantisce una flat tax unica al 10%, esenzione dalle imposte e un costo della vita assai basso. Chiunque possegga un conto corrente bulgaro, un contratto d’affitto bulgaro e trascorra più di 183 giorni nel paese, diventa beneficiario delle agevolazioni. In Bulgaria non occorre ottenere la cittadinanza per godere dei vantaggi fiscali legati alla pensione.

Cipro, l’isola di Afrodite

Un altro dei 3 paradisi fiscali per i pensionati che vogliono trasferirsi all’estero, è l’isola di Cipro. Anche in questo caso, oltre al clima mite e alle giornate soleggiate, Cipro si rivela un’ottima alternativa per la vita da pensionato. Con reddito fino a 19.500 euro, si rientra nella no tax area. L’aliquota di imposta massima per i pensionati non supera il 5%. Inoltre, anche in questo caso il costo della vita è inferiore a quello italiano di circa il 15%. La vicinanza al nostro Belpaese rende Cipro una meta più accessibile ed interessante per molti pensionati che stanno meditando una fuga all’estero.