L’emergenza coronavirus in Italia oltre ad essere sanitaria è economica.
Un’emergenza economica che sta coinvolgendo soprattutto medi e piccoli imprenditori, liberi professionisti e consumatori che non sono in grado di far fronte ai debiti accumulati.
Di conseguenza, potrebbero essere esposti a procedure esecutive per il recupero del credito.
Come difendersi dai creditori che vogliono essere pagati all’epoca del coronavirus
E allora, come uscire da questo vortice? Ci sono delle leggi oltre al decreto Cura Italia che possono aiutarci a risolvere i problemi economici degli italiani?
Per i numerosi consumatori che sono impossibilitati per l’emergenza coronavirus, ad effettuare i pagamenti di cartelle esattoriali e ad onorare le rate in scadenza.
L’art. 68 del decreto “Cura Italia”, tenuto conto della particolare situazione emergenziale del Paese, prevede la sospensione di una serie di incarichi affidati agli Agenti della riscossione, non solo quindi di quelli affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Essendo gli sportelli chiusi al pubblico si consiglia di usufruire dei servizi online.
In alternativa, di chiamare i contatti per le informazioni e richieste di assistenza, accessibili dal portale dell’Agenzia o tramite l’App Equiclick.
Così con cartella alla mano, potranno ricevere le informazioni per ogni pagamento e conoscere la data della proroga del pagamento.
Ad esempio, per i versamenti con scadenza tra l’8 marzo ed il 31 maggio 2020 il pagamento dovrà essere effettuato in unica soluzione entro il mese successivo al termine del periodo di sospensione.
Per la rata della rottamazione – ter scaduta il 28 febbraio scorso il pagamento dovrà essere effettuato entro il 31 maggio o meglio il 1° giugno poiché il 31 è festivo.
Invece per il versamento della rata del saldo e stralcio con scadenza il 31 marzo 2020 il pagamento dovrà essere effettuato entro il 31 maggio o meglio il 1° giugno perché il 31 è festivo.
Per chi ha pagato, non è previsto alcun rimborso.
La legge “Salva suicidi” potrebbe essere la soluzione per risolvere i debiti in caso di sovraindebitamento?
Come difendersi dai creditori che vogliono essere pagati all’epoca del coronavirus?
Una legge 3 del 2012, nota come la Salva-suicidi è nata per aiutare chi è “onestamente” in difficoltà e vorrebbe risolvere i debiti con le banche. La soluzione per risolvere i problemi con le banche è quello di ricorrere al saldo e stralcio.
La legge consente agli imprenditori, liberi professionisti e consumatori che si trovino in una condizione di sovraindebitamento di proporre ai creditori un accordo di composizione della crisi.
Se si tratta di privati, invece, un piano del consumatore.
Si tratta, insomma, di stringere un accordo innanzi al Tribunale sulla richiesta di saldo e stralcio del debito.
L’obiettivo è di pagare di meno utilizzando le risorse che si hanno a disposizione senza che le banche portino via le case e la dignità.
Gli imprenditori possono anche appellarsi ad una legge del 2015 grazie alla quale è possibile trovare un accordo con la banca o con l’intermediario finanziario per programmare un rientro del debito.
Tecnicamente si chiama la ristrutturazione del debito.
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