Nuova truffa su whatsapp. Attenzione e come evitarla

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Dopo i falsi incaricati della Croce Rossa adesso arrivano i falsi buoni spesa. Nient’altro che una nuova truffa su whatsapp. Come evitarla?

Whatsapp è uno dei veicoli più usati per condividere notizie, spesso anche false. Ma peggio ancora è veicolo per diffondere vere e proprie truffe. Come quella che in questi giorni compare sempre più spesso sui nostri schermi. Buoni spesa per il supermercato. A segnalarlo è anche la Polizia Postale che mette all’erta tutti gli utenti della popolare chat di messaggeria istantanea.

Come evitare la truffa

Di che truffa si tratta? In  pratica stanno girando dei messaggi in cui viene esplicitamente detto che alcuni supermercati stanno offrendo buoni sconto di 200 euro sulla spesa. Il testo del messaggio truffa che appare su whatsapp è più che esplicito. Infatti recita “L’Italia è il Paese più colpito in Europa al giorno d’oggi. I cittadini sono bloccati nelle loro case, con un accesso molto restrittivo agli acquisti. Quindi, tutti i rivenditori di generi alimentari in Italia, abbiamo deciso di creare un’avventura comune e aiutare tutta la nostra gente. Offriamo buoni gratuiti a tutti i cittadini in Italia (almeno 18 anni). Tutto quello che devi fare è completare il muggito del quiz”. Come evitare la truffa? E’ sempre la Polizia Postale a suggerirlo: non rispondere e nemmeno condividerlo, il pericolo è che i malintenzionati possano riuscire a rubare dati sensibili.

I buoni spesa, quelli veri

La truffa nasce dal fatto che, recentemente, il Governo ha messo mano ad alcune misure economiche a sostegno delle famiglie che, soprattutto al sud e con un lavoro irregolare, si sono trovate letteralmente senza nemmeno i soldi per fare la spesa. Per questo motivo l’esecutivo ha dato vita ad un Decreto, il cosiddetto Cura Italia, all’interno del quale sono stati previsti bonus per le partite Iva, le famiglie e i comuni. Bonus che dovrebbero comprendere anche sconti e agevolazioni per la spesa al supermercato. I buoni spesa, quelli veri, ci sono ma si tratta, però, di misure che vedranno coinvolti i comuni come intermediari. Infatti saranno loro ad acquisire e distribuire i buoni spesa da circa 300 euro. E saranno sempre loro a decidere gli aventi diritto tra i nuclei più bisognosi. I supermercati, in questo caso, non c’entrano niente e non offrono nessun tipo di buoni acquisti.