Le spese condominiali sono, in molti casi, ragione di controversie e di disaccordi. È possibile contestarle? In che modo si dovrebbe procedere? I condomini hanno il diritto di esprimere il proprio dissenso circa la gestione o la scelta delle spese operata dall’amministratore responsabile. Ciascun condomino che intenda operare una contestazione, dovrà però munirsi di ragioni valide e giustificate affinché la stessa possa venire accolta. Ci sono dei tempi utili entro i quali è possibile contestare il prospetto o l’eventuale riparto deliberato dall’assemblea. Cerchiamo di capire come contestare le spese condominiali in maniera efficace e risolutiva.
Individuare le differenze tra le spese è la prima cosa da fare per la contestazione
Prima di capire come contestare le spese condominiali, è bene operare una distinzione in base alla tipologia di spesa. Difatti, esistono almeno tre differenti tipologie di spesa:
1)spese condominiali che sono state approvate dall’assemblea di cui è stato approvato anche il piano di riparto;
2)spese condominiali che sono state approvate dall’assemblea di cui il piano di riparto non è stato ancora approvato dall’assemblea, ma predisposto dall’amministratore;
3)spese ordinate dall’amministratore di condominio e da egli ripartite tra i condomini.
Contestare le spese approvate e ripartite
La distinzione delle tipologie di spese è importante per capire come procedere per la contestazione. Nel primo caso, per le spese approvate e ripartite, vuol dire che l’assemblea ha discusso e approvato le stesse al momento della riunione. Come è noto, queste spese si ripartiscono in ragione dell’uso che si fa di uno strumento o spazio comune. Un esempio tra i tanti potrebbe riguardare la diversa quota che i condomini pagano sulla manutenzione dell’ascensore.
Questi calcoli vengono operati dall’amministratore in ragione di tabelle millesimali o altri parametri. Secondo l’ordinaria amministrazione, tutte le spese utili alla gestione dello stabile possono essere approvate dall’amministratore senza preventiva autorizzazione. I condomini, successivamente, confermano la spesa secondo voto di maggioranza e ripartiscono la quota. Nel caso in cui un condòmino intenda contestare la spesa, ha tempo 30 giorni al decorrere dalla comunicazione del verbale. È importante che si rispetti il termine limite dei trenta giorni, altrimenti la possibilità di contestare la spesa diventa assai più difficile.
Come contestare le spese condominiali nei due casi successivi
Come contestare le spese condominiali nei due casi successivi? La contestazione deve essere fatta in 30 giorni. Quando si intende contestare il piano di ripartizione operato dall’amministratore, allora bisognerà convocare subito l’assemblea e valutare una eventuale modifica. Nei casi di maggiore disaccordo è possibile appellarsi anche ad una autorità giudiziaria e chiedere l’annullazione del provvedimento.
In ogni caso, è bene informarsi accuratamente prima di procedere alla ratifica della spesa. Questo vale per due ragioni fondamentali: la buona riuscita dell’impresa e l’evitamento di ingenti costi aggiuntivi legati alla contestazione son intervento giudiziario. È possibile richiedere una mediazione prima di avviare una vera e propria contestazione nel tentativo di trovare un accordo comune.