Denaro dal cielo: siamo certi che i soldi a pioggia funzioneranno?
Soldi con l’elicottero a Hong Kong
L’esperimento, che prima era una mera teoria monetaria, è iniziato proprio nella città-stato asiatica, da noi ben nota per le proteste degli ultimi periodi contro il governo cinese, territorio di cui Hong Kong fa parte dal 1997, quando il Regno Unito l’ha restituito alla Cina, ma che differisce dalla “Mainland Cina” per molte cose, prima tra tutte il fatto che a Hong Kong c’è un sistema democratico, mentre la Cina è una dittatura comunista.
I “soldi con l’elicottero”, o helicopter money in inglese, è una politica espansiva di stampo fiscale. Eriva il suo nome dal fatto che il governo metterebbe soldi direttamente nelle tasche dei cittadini, versandoli proprio sul conto corrente di ciascuno di noi. Questa cosa, che, come dicevamo prima, è finora una teoria monetaria, inizia davvero a farsi strada tra le ipotesi degli analisti sulle future misure da considerare per combattere la recessione da Coronavirus. Soprattutto se questa dovesse farsi più pesante del previsto.
Cosa hanno fatto a Hong Kong? Per combattere la crisi sanitaria ed economica, hanno accreditato circa 1.300 dollari americani a ogni cittadino maggiorenne per combattere i consumi asfittici. Funziona? Funzionerà? Non lo sappiamo; la cosa è avvenuta da troppo poco per verificarne gli effetti.
Come funziona l’Helicopter money?
L’Helicopter money è una misura fiscale più che monetaria. Probabilmente FED e BCE non darebbero i soldi direttamente ai consumatori, come a Hong Kong, ma piuttosto indirettamente, facilitando la spesa pubblica. Perciò le banche centrali potrebbero cancellare parte del debito degli Stati nel loro bilancio, e permettere così ai Governi di fare questa mossa. È come fare una grossa espansione fiscale. Del resto, se le cose peggiorano, ci si aspetta di più dalle banche centrali. Nonostante i suoi recentissimi inciampi e le sue infelici frasi, proprio la BCE guidata da un “non falco” come la Lagarde appare la BCE giusta per sperimentare. Anche l’Unione europea, che ha lanciato un fondo da 25 miliardi per combattere l’epidemia, si sta preparando a “misure audaci e aggiuntive” per aiutare l’Italia.
Ma ci sono economisti, anche italiani (p.e. Daveri della Bocconi), che dicono che non devono essere le BCE a tentare un esperimento del genere, ma i governi, proprio perché è una politica fiscale e non monetaria. “Sono i Governi a doverci mettere la faccia: bisogna evitare di snaturare il ruolo delle banche centrali, che non sono elette dai cittadini”, ha dichiarato, ed è difficile dargli torto. Inoltre ha aggiunto: “sarebbe meglio che il potere di dare risorse alla gente lo gestisca chi è poi giudicato al momento del voto, altrimenti sarebbe un vulnus per la democrazia”.
Denaro dal cielo: siamo certi che i soldi a pioggia funzioneranno?
Non possiamo saperlo. C’è chi è favorevole ad implementarli e chi è contrario, come in tutte le dicotomie. Quel che è davvero probabile è che le attuali regole europee, nonostante la buona volontà di BCE e governi, rendono difficile farlo. C’è poi un altro problema; come un altro studioso, il Prof. Altomonte, ha fatto notare, “regalare soldi non significa necessariamente trasformarli in consumi: magari diventerebbero risparmi, visto che per ora i negozi sono chiusi”.
Le misure che il Governo sta prendendo, però, vanno verso questa direzione. Estendere la cassa integrazione ordinaria e straordinaria a tutte le imprese significa che i lavoratori che stanno a casa avranno uno stipendio e quindi, dal punto di vista pratico, non si va molto lontano dall’helicopter money.
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Soldi dall’elicottero o soldi direttamente nel conto corrente?