Coronavirus, voglia di governissimo e si pensa ad un nome clamoroso per guidarlo

Mario Draghi

Coronavirus, voglia di governissimo e si pensa ad un nome clamoroso per guidarlo. Ma prima di svelare chi, analizziamo il perché, le ragione di quella che è più di una indiscrezione. Che nel Governo ci sia chi Giuseppe Conte non lo vuole più è abbastanza chiaro. Gli attacchi alla sua figura si erano infittiti prima della crisi del coronavirus. Con l’emergenza si sono placati, ma negli ultimi due giorni i malumori sono tornati a galla. La forza di governo che non vuole più Conte ha pochi parlamentari, solo un paio di Ministri ma è determinante al Senato per la sopravvivenza dell’esecutivo. Quella forza oggi ha un motivo in più per non volere più Conte

Coronavirus, voglia di governissimo, quello attuale ha il fiato corto

Stamani il Consiglio dei Ministri ha varato un piano da 25 miliardi. Siamo solo all’inizio, ce ne vorranno altrettanti per tamponare l’emergenza e fare ripartire l’economia. Sicuramente supereremo il deficit del 3% e se anche l’UE ha concesso la flessibilità per l’emergenza coronavirus, l’ha permessa solo sulle spese legate ad interventi di salvaguardia della salute. La cassa integrazione, i voucher, i fondi per i commercianti, i sostegni alle imprese e a liberi professionisti, non sono legati alla salute. Con Bruxelles (si scrive Bruxelles ma si legge Germania), ci sarà da fare la voce grossa. E’ troppo per un esecutivo incerottato, stordito da questa crisi, sempre meno autorevole. Per non parlare di chi, dentro il Governo non vede con  favore che sia Conte a gestire questo enorme flusso di denaro con tutti i vantaggi che comporta.

Governo di unità nazionale guidato da una figura prestigiosa

Coronavirus, voglia di governissimo e si pensa un nome clamoroso per la sua guida. Un nome in grado di fermare uno spread pronto a mettere in ginocchio le nostre finanze. Lo Spread per ora è a 200 punti, ma si ha paura dell’agguato dei mercati pronti a cogliere il momento giusto. Il cambio della guardia a Palazzo Chigi diventa una necessità, le voci in Parlamento si susseguono. Al Quirinale l’ipotesi di un governo di unità nazionale non è ritenuta un’eresia. Per impedire di lasciar cadere il Paese nel baratro, insomma, il governissimo si sta facendo sempre più strada.

Ma chi può guidare un governo di unità nazionale, che possa parlare con autorevolezza a  BCE e UE e che blocchi la speculazione?

C’è un uomo solo che può tutto questo e se ci pensate bene avete capito chi sia: Mario Draghi. Un governo guidato da Super Mario potrebbe prima di tutto troncare sul nascere la speculazione dei mercati contro i nostri titoli di stato. Gestire con autorevolezza la ricostruzione di un paese con un nuovo Piano Marshall. Avere il placet di Bruxelles allo sfondamento del deficit del 3% da Bruxelles. Due anni di cura da cavallo per fare ripartire una ltalia immobile e allo stremo.
Due anni e poi il Quirinale, esattamente come accadde con Ciampi.