Abbiamo analizzato, nei due precedenti articoli, un ciclo di lunghissimo termine, noto come ciclo di Kondratieff.
Abbiamo in particolare analizzato la probabilità di un passaggio alla fase denominata estate di Kondratieff, sia per borse ed economia USA, che per l’eurozona.
Ma i top di lungo delle Borse sono è già stati raggiunti?
In questo articolo esamineremo le dinamiche dei mercati azionari USA, in quanto principali drivers di tutti i mercati mondiali, alla luce di tre modelli interpretativi: Magic box, PLT e curve dei rendimenti.
MAGIC BOX: si tratta di un metodo di particolare efficacia nel proiettare target di prezzo e setup temporali, operativo dal breve al lunghissimo termine.
In questi giorni ha milimetricamente centrato il minimo di 2855 sullo S&P 500 (si veda precedente analisi), ma ora?
I massimi raggiunti da tutte le principali borse USA erano stati proiettati in mie precedenti analisi di lungo e lunghissimo termine, già negli anni scorsi. Cosa possibile grazie al fatto che il metodo consente proiezioni con largo anticipo e sono stati raggiunti ben prima di arrivare a quelli che sarebbero i loro setup di massima estensione.
Per setup di massima estensione si intendono le fasi temporali entro cui, al massimo, determinati target di prezzo dovrebbero essere raggiunti.
Tutto sarà chiaro in base ai seguenti grafici, che sono quelli su cui avevo basato la proiezione dei target, effettivamente centrati, e che esprimono indicazioni di lunghissimo termine.
Questi grafici sono caratterizzati da rette ascendenti, tracciate con un particolare metodo secondo i canoni di Magic box, diverso da tutti quelli sinora conosciuti. Rette che hanno proiettato un particolare target, da interpretare come obiettivo finale di tutto il rialzo intrapreso dagli anni ’90. Viene individuato dall’intersezione tra la retta verticale a destra e la retta ascendente superiore.
Quando questo target avrebbe dovuto essere raggiunto?
Al massimo, proprio entro il setup rappresentato dalla retta verticale sulla destra.
Ma, come notiamo, su tutti e tre gli indici USA il target è stato raggiunto ben prima del setup previsto.
Siamo quindi in una situazione in cui il prezzo ha corso più del tempo, e questo comporta una particolare fragilità del trend che, complice il coronavirus, ha colto l’occasione per un repentino ribasso.
Il metodo PLT
Si tratta di un metodo che definisce supporti e resistenze di lungo termine.
Sugli indici USA l’ultimo segnale è stato relativo al minimo del 2009, poi il metodo ha seguito i rialzi sino in fondo.
Per avere una conferma in ottica trend following, in base a PLT occorre un primo segnale in chiusura di marzo, da intendere come chiusura inferiore rispetto a questi livelli:
DOW JONES 25743 (già il livello attuale è inferiore, ma occorre vedere la chiusura di marzo).
S & P 500 2855 (questo livello costituiva sia un supporto di lungo, che un target di breve/medio di magic box, ed è stato corrispondente al minimo sinora raggiunto, guarda caso).
NASDAQ COMPOSITE 7700.
Le dinamiche future
Vediamo cosa potrebbe succedere.
In caso di chiusure di marzo inferiori a tali valori, si verificherebbe un primo segnale di chiusura di posizioni long di lungo termine.
In questo caso PLT, che è costituito da un sequential signal setup, individuerebbe un secondo livello di supporto, rotto al ribasso il quale in una successiva chiusura mensile, si confermerebbe un trend al ribasso di lungo.
Fin tanto che questi segnali non intervengono, per chi segue le dinamiche trend following, il ribasso non è confermato.
In questa seconda ipotesi, possibile una dinamica oscillatoria tra resistenze e supporti che probabilmente, nel migliore dei casi, riporterebbe le quotazioni verso i massimi già toccati, in forma di doppio massimo, o su livelli inferiori, per/entro agosto.
La curva dei rendimenti
Molte curve dei rendimenti erano divenute negative già da tempo.
Quella USA, interpretata secondo le indicazioni della Fed, proiettava una probabile rottura del ciclo rialzista per/entro agosto 2020.
Alla medesima conclusione si perveniva applicando una diversa chiave interpretativa alle principali curve dei rendimenti di molte aree geoeconomiche, basata su una mia personale interpretazione.
Possiamo quindi dire che il cigno nero, costituito dal coronavirus, ha confermato le indicazioni negative delle curve. Ciò ha determinato la probabilità di una rottura traumatica del ciclo rialzista entro l’estate 2020, anzi anticipandola.
Al massimo per l’estate 2020 assisteremo ad una forma di doppio massimo sulle borse. O ad un massimo, ma inferiore a quello già raggiunto e già parte, probabilmente, di in trend ribassista.
Questi gli scenari più probabili, cui mancano solo le conferme di PLT.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT