Non ci sarà nessuna recessione globale

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Siamo presi tutti dallo spavento per il coronavirus. L’effetto è momentaneo e non ci sarà nessuna recessione globale. A sostenere questa tesi è anche Neil Robson  autorevole referente di Columbia Threadneedle Investments.

Purtroppo il panico che si sta generando è oltremisura. Gli effetti immediati sono catastrofici per vari settori socio – economici globale, ma da qui a dire che ci sarà una recessione globale ne passa. Sia economisti che investitori stanno cercando di chiarire a più riprese che il futuro sui mercati non sarà catastrofico. Quindi evitiamo di fare scelte di portafoglio emotive.

Anche in questo clima difficile dobbiamo assumere un atteggiamento fiducioso e individuare opzioni utili agli investitori di fare il proprio lavoro.

Per Neil Robson non è da escludere che nel giro di pochi mesi si ritorni in linea con  l’andamento tendenziale dell’economia. Unico neo si potrebbe perdere una quota significativa del calo dei consumi.

Uno degli effetti del coronavirus che può creare difficoltà è l’interruzione nelle catene di approvvigionamento. Purtroppo molte aziende oggi sono chiuse e sono saltati i normali cicli di lavoro. Questo genererà sicuramente sottoproduzione. Le aziende si ritroveranno a diversificare o persino ad accorciare le catene di approvvigionamento.

Recessione industriale

Per fare un paragone con alcuni eventi passati quando ci fu la crisi dell’eurozona del 2012, il crollo del prezzo del petrolio del 2014-15 e il rallentamento del 2018-19 non seguì nessuna recessione globale. Al coronavirus può seguire solo una recessione industriale quindi siamo in una casistica di un fenomeno di lieve entità.

Utili aziendali a forte rischio

Le aziende oggi non sono nelle condizioni di stimare gli effetti sugli utili aziendali. Ma in queste condizioni le revisioni saranno al ribasso a doppia cifra, sufficienti ad annullare la crescita degli profitti prevista per quest’anno.

Quali aziende possono crescere

Le società tecnologiche e quelle medtech sono in prospettiva quelle ad alta crescita in grado di far fronte a tutti i contesti economici. Ne abbiamo avuto esempio anche dopo la crisi finanziaria globale, nel corso della quale le società di qualità hanno saputo sovraperformare il mercato e consolidare la propria posizione competitiva.