Crollano le speranze a lungo coltivate di quei tifosi che hanno acquistato il biglietto con largo anticipo per assistere alle partite di Serie A. Con ogni probabilità, le partite verranno disputate a porte chiuse e le tribune rimarranno spopolate. Triste scenario e silenzio quasi tombale cui i giocatori di calcio non sono affatto avvezzi, ma l’emergenza Coronavirus impone prudenza. Prevarrà il buon senso con malumore dei tifosi che già si immaginavano in pullman per raggiungere e sostenere la squadra del cuore. Se anche venisse disposto il rinvio di alcune partite di Serie A, il tifoso dovrebbe riorganizzare i propri impegni professionali senza garanzia di successo. Nell’evenienza in cui avesse già certezza di non poter assistere all’evento tanto desiderato vediamo come ottenere il rimborso per le partite rinviate.
Il rimborso non è sempre contemplato
Occorre sgomberare il campo da confusione e false informazioni che circolano attorno alla richiesta di un rimborso in caso di partite di calcio rinviate. È convinzione diffusa ritenere di aver diritto al rimborso dal momento che, nel caso di mancata disputa, non vi è alcuna responsabilità ascrivibile al tifoso. In realtà il rimborso non scatta in maniera automatica solo perché il rinvio non dipende da impedimenti sopraggiunti per il tifoso.
Nell’evenienza in cui motivi non riconducibili alla squadra o ad un difetto di organizzazione di Lega e Federcalcio determinano il rinvio della partita si fa riferimento alla normativa del club. In altri termini, quando un tifoso acquista un biglietto o sottoscrive un abbonamento accetta implicitamente le condizioni e le norme federali che disciplinano l’evento calcistico. Può accadere che alcune società calcistiche in caso di rinvio concedano facoltà al possessore del biglietto di assistere alla partita in un’altra gara. Ma vediamo come ottenere il rimborso per le partite rinviate e quali società lo contemplano.
Come ottenere il rimborso totale
I regolamenti delle singole società calcistiche hanno spesso innescato le più aspre critiche dei consumatori che hanno ritenuti lesi i propri diritti di consumatori. Per difendersi da eventuali contenziosi molti club hanno inserito peculiari clausole ai contratti stipulati con gli spettatori. Intanto l’art. 1256 del Codice Civile recita che il rimborso ha luogo se “l’adempimento della prestazione sia temporaneamente impossibile per cause non imputabili al club che ospita la partita, per un periodo sufficientemente lungo tanto da ritenere che il tifoso abbia perso interesse a ricevere la prestazione”. Solo in occasione di questa circostanza, secondo i dettami del Codice Civile, lo spettatore ha diritto al rimborso totale.
Le società calcistiche che negano il rimborso
Al tifoso che acquista biglietti per singoli eventi calcistici o un abbonamento potrebbe tornare utile conoscere le condizioni generali dei regolamenti. Ciò perché così potrebbe sapere con anticipo che dei 20 club di Serie A solo 9 assicurano il rimborso del denaro speso. Le 11 squadre che non prevedono rimborso sono Atalanta, Brescia, Cagliari, Genoa, Inter, Juventus (MIL:JUVE), Lecce, Roma, Sampdoria, Spal e Udinese. Ad esempio, nel regolamento che disciplina la società dell’Inter si legge che non sarà erogato rimborso in caso di “variazioni di data, orario o luogo di disputa delle partite per motivi derivanti da forza maggiore o da disposizioni degli organismi o delle Autorità competenti”. Disposizioni del tutto analoghe figurano nelle condizioni contrattuali delle altre squadre summenzionate.