Associare la nuova forma del ceppo coronavirus, e la Borsa, ha avuto un quasi scontato tema di studio e confronto nel rapporto tra le due.
Quali ripercussioni hanno le forme virali sui mercati finanziari?
Questo il tema di precedenti analisi, cui abbiamo contribuito in precedenti articoli.
Ma esiste un altro modo di associare mercati finanziari e forme virali, che li accomuna: il metodo di studio.
Analisi di tipo statistico e quantitativo. Metodi valevoli per entrambi i temi, che oggi applichiamo sia al covid 19, che al Ftse Mib.
E’ indubbio che oggi, il coronavirus sia tra i principali oggetti di dibattito e di divulgazione mediatica.
Ma quali analisi quantitative si possono fare su questo argomento?
Perché l’Italia parrebbe avere un maggior numero di casi?
Quando il picco?
Vedremo nella prima parte di questo articolo come precise analisi quantitative, consentano precise risposte.
Nella seconda parte, vedremo come alcuni metodi quantitativi confermino comunque le proiezioni che nel precedente articolo di venerdì abbiamo formulato sul Ftse Mib.
Coronavirus: perché l’Italia pare avere un maggior numero di casi?
Esiste, in statistica, un concetto noto come dark number.
Il numero oscuro, quello di tutti i casi relativi ad un determinato fenomeno, che non vengono rilevati nelle statistiche ufficiali, in quanto non esaminati.
Ad esempio questo dark number può riguardare il numero di reati commessi in un determinato Stato, in quanto non denunciati.
Oppure nel caso, appunto, di malattie, potrebbe riguardare tutti i casi di patologia, non noti, in quanto non oggetto di specifici rilevamenti.
Pertanto, quando si afferma che l’Italia presenta un numero di casi di covid 19 superiore ad altri paesi, occorre dire che il dato andrebbe confrontato a parità di capacità di cosiddetto rilevamento epidemiologico.
Nel senso che occorre valutare, infatti, quanti siano i casi di coronavirus presenti negli altri Stati, che fanno parte del dark number, cioè di quel numero effettivo, che però non è stato rilevato.
Risulta, infatti, che i rilevamenti effettuati in altri stati, in percentuale sulla popolazione, siano decisamente inferiori rispetto all’Italia.
Pertanto si tratta di un confronto errato, proprio in quanto non tiene conto del dark number.
Quando il picco?
Esiste un ciclo delle forme influenzali (anche il covid 19 vi rientra) che possiamo analizzare tramite il seguente grafico:
Le diverse curve colorate rappresentano il trend delle forme influenzali.
Sull’asse verticale il numero di casi ogni 1000 assistiti, sull’asse orizzontale il tempo, in settimane.
Come tendenza generale, possiamo notare che il numero di casi rilevati tende ad essere inversamente proporzionale, rispetto alla durata.
In altri termini la maggior diffusione del virus viene controbilanciata dalla sua minor durata, rispetto a forme con minor contagiosità.
E, come noto, non è tanto la mortalità che desta preoccupazioni, quanto la sua diffusione.
Non sono ancora disponibili, almeno non ufficialmente, ricostruzioni di analoghe curve sul covid 19, tuttavia è nota la sua capacità di contagio.
Pertanto possiamo ritenere, in via probabilistica, salvo smentite successive, collegate ad ulteriori accertamenti, che le autorità potranno espletare, che la curva del covid 19 sia tra quelle caratterizzate da un maggior picco, in termini di ampiezza della diffusione.
Pertanto è presumibile, almeno in via ipotetica, che il picco sia quello che si raggiunge in un minor lasso temporale.
Con una certa cautela, possiamo quindi ritenere probabile che il virus ha già raggiunto il suo picco o che potrebbe essere fatto nelle prossime 2/3 settimane.
Coronavirus e Borse
Abbiamo detto che anche le Borse si analizzano con metodi quantitativi.
In particolare, nonostante il coronavirus, o covid 19, le proiezioni formulate con diversi metodi, sono ancora rialziste.
In questa seconda parte dell’articolo, riprendo le proiezioni sul Ftse Mib. Visti gli ultimi allarmi sul coronavirus proprio in Italia, questo possa modificare la situazione?
Occorre dire subito che, certamente, alcune giornale in negativo si sono viste, ma probabilmente collegate più alla caduta di alcuni dati economici, come il pil giapponese. Comunque sino a che terranno al rialzo determinati supporti, il trend viene considerato rialzista.
Per i particolari rinvio all’articolo di venerdì.
Di seguito, invece, vediamo come diversi metodi, in termini di tempo e di prezzo, confermino sul Ftse Mib le precedenti proiezioni.
In caso di prosecuzione rialzista, si proiettava un target di prezzo in area 26.837 per/entro il setup temporale di agosto, con Magic Box e metodi ciclici.
Vediamo cosa proiettano altri tre diversi metodi: Top or bottom, WinTrading, Quadrato di Gann.
Top or bottom
La concatenazione di setup annuali e mensili proietta un importante setup per agosto 2020.
WinTrading
Considerando una proiezione di massimo per agosto 2020, il metodo restituisce un’area di massima estensione rialzista ricompresa tra 26.327 e 27.392.
La media porta a 26.859, valore sostanzialmente coincidente/prossimo con la proiezione di Magic Box di un massimo a 26.837.
Quadrato di Gann
Ecco il relativo grafico.
La freccia rossa indica un setup per luglio 2020, prossimo alla proiezione del setup di agosto.
Sintetizzando, possiamo dire che le proiezioni, già formulate nel precedente articolo con metodi ciclici e Magic Box, ottengono la conferma di altri metodi.
Inversione del trend solo alla rottura di determinati supporti, come già precisato.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT