Paese che vai, costo del panino farcito che trovi. Eppure come lo si fa al Nord, lo stesso al Sud. Gli ingredienti sono quelli ma il prezzo cambia a secondo di dove mangi. Gli italiani lo consumano a varie ore della giornata in base ai propri gusti: come pranzo, una merenda o cena. Quanti si ricordano del panino farcito con una profumata mortadella da portare a scuola. Oggi c’è stata l’evoluzione della specie e ha subito varie declinazioni. E tutto ciò ha comportato un aumento dei costi. Da un semplice panino farcito con prosciutto, porchetta o magari burro e alici può arrivare a costare fino a 5 euro al bar. Quello più costoso secondo una analisi sui dati del Rapporto Ristorazione 2019 della Federazione italiana pubblici esercizi di Confcommercio costa quasi 5 euro a Lecco. A Terni lo stesso spuntino costa 1 euro e 60 centesimi.
Da Nord a Sud
Non solo a Lecco si paga molto. Facendo un viaggio dal Nord verso Sud a Reggio Emilia costa 4,38 euro a Pordenone 4,35 euro che superano addirittura Milano e Brescia. Seguono Trento e Aosta con 4,06 euro. A Venezia 3 euro e 50 centesimi.
A Roma il panino farcito con salame o mortadella, costa in media 3, 12 euro, a Torino 3,02 mentre meno si paga a Napoli 2,75 euro. A Verona, 2,99.
Per chi vuole risparmiare
Come detto di Terni, ma altre città dove si risparmia sono Lucca 1,71 euro e ad Arezzo 1,89 euro.
Per chi vuole fare “Mommò”
E’ un panino farcito ideato per i tempi stretti, per coloro che non hanno tempo da perdere e vogliono mangiarlo “Mommò” per utilizzare un termine caro ai social. Tra le varie trasformazioni avvenute ai tempi d’oggi, il panino “Mommò” punta su ingredienti tutti campani: è farcito da una cheese steak di maialino nero casertano al pepe rosa e provolone del Monaco, con cotoletta di provola dei Monti Lattari, zucca stufata e fogliolina di mentuccia fresca. Il tutto avvolto in un bun ai pomodori secchi con 4 tipi di semi in superficie: papavero, lino, quinoa e sesamo.
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