84% di guadagno grazie alla forza dei tecnologici. Le prospettive per il titolo

Forte della tendenza rialzista dei tecnologici, il titolo che analizzeremo sta registrando performance elevate, circa l’84% di guadagno ormai da più di sei mesi.

Quella che sembrava una fase transitoria di bull run per le azioni del comparto tecnologico, ormai tende a continuare in modo quasi inarrestabile anche nel 2020. Tant’è che molti analisti si chiedono quanto potrà durare l’idillio.

Tra le società del settore, oltre alle acclamate AMD (NASDAQ:AMD) e Intel (NASDAQ:INTC), c’è anche la ritrovata  Micron Technologies (NASDAQ:MU). E diciamo ritrovata perché è la sorte che è toccata un po’ a tutte quelle società dell’IT che dopo la bolla del 2000 sono andate un po’ in secondo piano.

Micron Technologies: 84% di guadagno in 6 mesi

Il trend, analizzato su time frame annuale, è evidentemente positivo, anche se con un evidente ritracciamento tra maggio e luglio. Proprio da luglio scorso il titolo Micron non si è mai fermato ed è passato dai 32$ agli attuali 59.17 (chiusura di ieri 22 gennaio).

Micron Technologies grafico

Se dovessimo individuare un target price nel breve-medio termine potrebbe essere il suo massimo del 2018, ovvero 64.63$. E le potenzialità in effetti ci sono tutte.

Considerazioni sugli aspetti fondamentali

Attualmente il maggior competitor di Micron è Samsung. Ma l’azienda sudcoreana non incentra il suo core business sulle memorie NAND e DRAM come Micron e questo la rende più debole perché meno settorializzata. Oltre a ciò ricordiamo che al di là del puro flusso di cassa, c’è il fattore intelligenza artificiale, che secondo le stime crescerà enormemente nei prossimi anni.

Veniamo ai dati societari. La capitalizzazione di mercato è di 59 miliardi di dollari, il P/E ratio 19.34 e l’EPS, abbastanza elevato, di 3.08 dollari. La situazione degli utili è abbastanza buona (in pareggio rispetto alle attese) e anche le previsioni si attestano sul 57,91% annuale nei prossimi due anni.

Anche la valutazione del titolo Micron non è affatto male. Risulta infatti sottovalutato del 60,3%, grazie ad un fair value di 53,80 superiore all’attuale prezzo di negoziazione.